L’azienda che produce gli aspirapolvere autonomi Roomba ha chiesto l’amministrazione straordinaria

Un modello di Roomba, gli aspirapolvere autonomi di iRobot, fotografato nel 2009 (James Leynse/Corbis via Getty Images)
Un modello di Roomba, gli aspirapolvere autonomi di iRobot, fotografato nel 2009 (James Leynse/Corbis via Getty Images)

L’azienda statunitense di elettronica iRobot, che produce i famosi aspirapolvere Roomba, robot che puliscono in autonomia, ha fatto ricorso al Chapter 11: è la principale norma fallimentare degli Stati Uniti, è simile all’amministrazione straordinaria italiana. Consente alle aziende in grave crisi di concordare con il tribunale un piano di risanamento che tuteli i creditori a seguito di una dichiarazione di fallimento: iRobot si accorderà con la sua principale fornitrice, la cinese Picea, che ne estinguerà i debiti e ne prenderà il controllo comprando tutte le sue azioni.

iRobot rimane l’azienda più grossa del settore negli Stati Uniti e in Giappone, ma in diversi altri mercati è stata superata da aziende concorrenti, in gran parte cinesi, che vendono prodotti simili più a buon mercato. L’azienda, che nel 2024 ha avuto ricavi per 628 milioni di dollari, era stata vicina a un’acquisizione da parte di Amazon nel 2022 (bloccata dalle autorità antitrust dell’Unione Europea), e ha poi contratto un debito di 190 milioni di dollari con le banche, oltre ad averne accumulato uno di 74 milioni verso Picea.