Il più antico partito pro-democrazia di Hong Kong ha approvato la risoluzione che ufficializza il suo smantellamento

Lo Kin-hei (al centro), presidente del Partito Democratico di Hong Kong, insieme ad altri membri del partito durante una conferenza stampa, 14 dicembre 2025. (AP Photo/Chan Long Hei)
Lo Kin-hei (al centro), presidente del Partito Democratico di Hong Kong, insieme ad altri membri del partito durante una conferenza stampa, 14 dicembre 2025. (AP Photo/Chan Long Hei)

Domenica il Partito democratico di Hong Kong, il principale partito pro-democrazia della regione amministrativa speciale cinese, ha approvato una risoluzione per ufficializzare il suo smantellamento, concludendo un processo cominciato dieci mesi fa a causa delle sempre più insistenti pressioni del governo cinese. Hanno votato a favore 117 membri del direttivo del partito su 121: gli altri quattro hanno lasciato la scheda in bianco.

Il partito aveva annunciato l’inizio del processo di smantellamento lo scorso febbraio: il suo presidente, Lo Kin-hei, aveva detto che la decisione era stata presa dopo «aver considerato il contesto politico generale di Hong Kong e tutte le possibilità future». Svolgeva la sua attività politica in condizioni molto difficili: non aveva più rappresentanti nel parlamento locale, e cinque tra i suoi membri più influenti, tra cui l’ex leader Wu Chi-wai, sono in carcere per aver violato la dura legge sulla sicurezza nazionale introdotta dal governo cinese dopo le enormi proteste pro-democrazia del 2019.

Negli ultimi anni il partito era stato ulteriormente indebolito da divergenze interne sull’approccio da mantenere per contrastare il governo centrale cinese: la parte più giovane del partito spingeva per azioni più radicali, mentre il blocco vicino ai fondatori era favorevole a un approccio più moderato.

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