Una nuova perizia sostiene che David Rossi sia stato ucciso
Dopo anni di indagini e dubbi sul caso del manager di Monte dei Paschi di Siena, precipitato dalla finestra del suo ufficio nel 2013

Una nuova perizia dei carabinieri sostiene che David Rossi, ex responsabile della comunicazione della banca Monte dei Paschi di Siena, sia morto per omicidio o per omicidio in conseguenza di altro reato. Rossi morì la sera del 6 maggio 2013. Attorno alle 20 di quel giorno precipitò dalla finestra del suo ufficio, al terzo piano di Palazzo Salimbeni, sede storica di Monte dei Paschi, nel centro di Siena. La tesi del suicidio, ritenuta in un primo momento la più probabile, era già stata messa in dubbio soprattutto dai familiari, ma questa è la prima volta che viene avvalorata l’ipotesi dell’omicidio.
La nuova perizia è stata svolta dal RIS, il reparto investigativo dei carabinieri, ed è stata presentata martedì durante un’audizione alla commissione parlamentare d’inchiesta, incaricata di indagare sulla morte di David Rossi. La commissione è composta da venti deputati e gode degli stessi poteri dei pubblici ministeri che coordinano le indagini giudiziarie, quindi può anche disporre nuove perizie.
La perizia del RIS conclude che Rossi sarebbe stato tenuto appeso fuori dalla finestra del suo ufficio, forse con lo scopo di spaventarlo o minacciarlo, da qualcuno che lo avrebbe preso per il polso sinistro e poi lo avrebbe fatto cadere, non si sa se volontariamente.
Le conclusioni si poggiano su due elementi: le ferite che Rossi aveva sul polso e la frattura del gomito del braccio sinistro. Le ferite sono compatibili con la cassa dell’orologio che Rossi indossava la sera della morte, trovato vicino al corpo con il cinturino staccato. Il fatto che le ferite siano leggermente più avanti rispetto a dove dovrebbe stare un orologio, verso il palmo, suggerisce ai periti che chi ha tenuto Rossi per il polso potrebbe aver utilizzato l’orologio come appiglio, facendolo scivolare verso la mano finché il cinturino si è rotto, staccandosi da entrambi i lati della cassa.
Per verificare questa dinamica, i periti hanno svolto un test ricostruendo la finestra e il davanzale da cui è caduto Rossi, e usando un manichino del suo stesso peso con al polso un orologio identico. Tenendo il polso sinistro del manichino con due mani e usando la cassa dell’orologio come presa, il cinturino si è spezzato quattro volte su ventitré.
Questa ipotesi, secondo i periti, sarebbe confermata anche dal video della telecamera di sorveglianza posizionata fuori da Palazzo Salimbeni, che ha ripreso gli ultimi momenti della caduta di Rossi. Nelle immagini si vede la cassa dell’orologio cadere, seguita subito dopo dal cinturino. Rossi, quindi, avrebbe perso l’orologio e si sarebbe ferito al polso prima dell’impatto al suolo. Nel video si vedono anche alcune persone che si avvicinano al corpo di Rossi poco dopo la caduta.
Infine c’è la frattura al gomito, per la precisione al capitello radiale, l’ultimo pezzo del radio. Secondo il medico legale, che ha presentato un’altra relazione oltre a quella dei carabinieri del RIS, non si sarebbe rotto nella caduta, ma con una torsione del braccio mentre Rossi veniva tenuto appeso.
Il presidente della commissione parlamentare Gianluca Vinci ha detto che sulla morte di David Rossi non si può più parlare di suicidio. L’avvocato della famiglia di Rossi, Carmelo Miceli, ha detto che presenterà un’istanza per riaprire le indagini, già archiviate due volte.
– Leggi anche: Le lunghe e travagliate indagini sulla morte di David Rossi
La morte di Rossi avvenne in un periodo in cui la magistratura stava indagando sulla gestione di Monte dei Paschi, che oggi è una banca in salute ma che per dieci anni è stata in dissesto finanziario, tra scandali e indagini giudiziarie. Secondo alcuni testimoni, Rossi avrebbe manifestato la preoccupazione e l’angoscia di essere coinvolto in quelle indagini. La procura di Siena chiese l’archiviazione solo pochi mesi dopo l’accaduto, nel 2014, e fece distruggere i reperti trovati nell’ufficio di Rossi. La famiglia contestò la superficialità delle indagini, ritenendo che ci fossero ancora molti punti da chiarire e presentando come possibile l’ipotesi dell’omicidio o dell’induzione al suicidio.
Nel 2015 la procura riaprì le indagini e svolse nuove perizie, analisi e simulazioni, ma la tesi del suicidio fu confermata e il caso di nuovo archiviato nel 2017. Nel corso degli anni, però, emersero nuovi dubbi su questa ricostruzione, e nel 2021 fu creata una commissione parlamentare d’inchiesta per svolgere ulteriori approfondimenti. La commissione fece realizzare una perizia, con la quale però non fu possibile chiarire con certezza se la morte di Rossi fosse stata un suicidio o un omicidio. I lavori della commissione furono poi interrotti a causa dello scioglimento anticipato del parlamento nel 2022.
All’inizio del 2023 fu quindi creata una nuova commissione (quella attualmente al lavoro), analoga alla precedente, che ha commissionato e fatto svolgere questa nuova perizia del RIS. Il presidente Vinci dice che nei prossimi mesi la commissione svolgerà ulteriori indagini per capire i molti aspetti della vicenda ancora da chiarire.



