Gli Stati Uniti hanno espulso per la seconda volta in pochi mesi decine di persone di nazionalità iraniana

Domenica gli Stati Uniti hanno espulso circa 50 persone con cittadinanza iraniana: le hanno imbarcate su un volo verso l’Iran, su cui c’erano anche persone espulse di nazionalità russa e provenienti da paesi arabi. È il secondo volo in pochi mesi con cui sono state rimandate indietro persone iraniane (il primo era stato a settembre), e rientra nell’ampio programma di espulsione di persone straniere voluto dall’amministrazione di Donald Trump.
L’Iran e gli Stati Uniti non hanno relazioni diplomatiche dalla Rivoluzione Islamica del 1979 e per decenni gli Stati Uniti hanno offerto rifugio a dissidenti iraniani, minoranze religiose ed etniche, membri della comunità LGBTQ+ e altri in fuga dalle persecuzioni in patria. A settembre l’amministrazione Trump aveva raggiunto un accordo con l’Iran per coordinare il rimpatrio dei cittadini iraniani a rischio di espulsione, che secondo il New York Times sono circa 2mila. Non si conoscono l’identità delle persone espulse domenica, né le loro circostanze individuali, e neanche se abbiano accettato volontariamente l’espulsione.


