L’FBI ha fermato un uomo sospettato di aver messo delle bombe vicino alle sedi di Democratici e Repubblicani, il 6 gennaio 2021 a Washington

Dopo quasi cinque anni di indagini l’FBI ha fermato un uomo sospettato di aver collocato due bombe artigianali che erano state scoperte il 6 gennaio del 2021 vicino agli uffici del Partito Democratico e di quello Repubblicano a Washington. Le bombe erano state posizionate la sera prima e vennero disinnescate dalla polizia. La storia era subito passata in secondo piano per l’assalto dei sostenitori di Donald Trump alla sede del Congresso in corso quello stesso giorno e in quella stessa città. Le indagini sono state difficili e finora non avevano portato a sviluppi. Al momento si sa solo che il sospettato è un uomo e che è stato fermato giovedì mattina in Virginia.
Gli uffici dei due principali partiti statunitensi erano vuoti in quei giorni: era un periodo di pausa legislativa dopo le elezioni vinte da Joe Biden, dei Democratici. Le indagini si erano concentrate sulle immagini delle telecamere di sicurezza ed erano state diffuse decine di foto e video (l’ultimo a gennaio di quest’anno) della persona sospettata. L’estrema destra aveva usato l’assenza di progressi per diffondere teorie del complotto, sostenendo senza prove che le indagini fossero state ostacolate o bloccate per motivi politici. Ai tempi le aveva rilanciate anche Dan Bongino, nominato vicedirettore dell’FBI dall’amministrazione Trump.
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