Le alluvioni nel sud dell’Asia sono tra le più gravi degli ultimi decenni
Due cicloni hanno causato oltre mille morti e centinaia di dispersi tra Indonesia, Thailandia e Sri Lanka

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Nell’ultima settimana più di 1.100 persone sono morte a causa delle alluvioni e delle frane causate da due differenti cicloni che hanno colpito vari paesi nel sud e nel sud-est asiatico, tra cui principalmente Sri Lanka, Indonesia e Thailandia. I danni peggiori sono stati in Sri Lanka: almeno 366 persone sono morte per via del ciclone Ditwah, definito dal presidente del paese Anura Kumara Dissanayake «il più grande e difficile disastro naturale» della storia del paese. L’Indonesia e la Thailandia sono state invece colpite dal ciclone Senyar: al momento le persone morte nei due paesi sono rispettivamente 604 e 176.
In Sri Lanka, un’isola di quasi 22 milioni di abitanti nell’oceano Indiano, il ciclone Ditwah è arrivato mercoledì scorso e si sta ora dirigendo verso l’India. Ha fatto enormi danni: circa 150mila persone sono state evacuate, ci sono ancora circa 360 dispersi ed è possibile che il numero dei morti aumenti mano a mano che i soccorsi raggiungono zone attualmente impraticabili per via degli alberi caduti e delle strade allagate.

Colombo, Sri Lanka, 29 novembre (AP Photo/Eranga Jayawardena)
Le alluvioni e le frane hanno colpito oltre metà dei 25 distretti che formano il paese (i distretti sono entità amministrative più piccole delle province). Anche alcune zone della capitale Colombo sono state inondate.
Il presidente ha dichiarato lo stato di emergenza e chiesto aiuto all’estero. Per ora ai soccorsi stanno partecipando l’India, che ha mandato alcuni soccorritori e un aereo, e il Pakistan, che ha inviato alcune squadre di soccorritori.

Kelaniya, Sri Lanka, 29 novembre (Thilina Kaluthotage/Xinhua/Ansa)
Ogni anno in Sri Lanka durante la stagione dei monsoni ci sono danni, ma quelli di quest’anno sono superiori alla media. La peggiore alluvione degli ultimi 25 anni era avvenuta nel giugno del 2003, quando morirono 254 persone. Più in generale cicloni e alluvioni sono frequenti in questi paesi, ma negli ultimi anni la loro frequenza e la loro intensità sono aumentate per via del cambiamento climatico.
Le autorità srilankesi hanno detto che lunedì la circolazione dei treni, l’elettricità e le telecomunicazioni sono state parzialmente ripristinate. Restano impraticabili circa 10 ponti e 200 strade principali, secondo l’autorità nazionale che si occupa delle strade.
Oltre alle centinaia di morti, in Indonesia oltre 460 persone sono disperse per le forti piogge e le conseguenti inondazioni causate dal ciclone Senyar, che ha spinto circa 300mila indonesiani a lasciare le loro case. La zona più colpita è quella di Sumatra, un’isola che si trova nella parte occidentale del paese. A causa dei ritardi negli aiuti molte persone non hanno più cibo a disposizione e ci sono stati episodi di saccheggio di case e negozi. BBC ha scritto che nella regione di Aceh, nella parte più a nord dell’isola, alcune persone non hanno ancora ricevuto rifornimenti di cibo e non mangiano da due o tre giorni.

Pidie Jaya, Aceh, Indonesia, 28 novembre (EPA/HOTLI SIMANJUNTAK/ansa)

Pidie Jaya, Aceh, Indonesia, 28 novembre (EPA/HOTLI SIMANJUNTAK/ansa)
La provincia più colpita della Thailandia è quella di Songkhla, nella parte meridionale del paese: a Hat Yai, la città più grande della provincia, il 21 novembre sono caduti 372 millimetri di pioggia, una quantità elevatissima, considerando che in media in tutto il mese di novembre cadono 317 millimetri di pioggia.
























