Sentiremo parlare sempre più spesso di questa azienda farmaceutica
Eli Lilly è la prima ad avere superato i mille miliardi di valore in borsa, grazie ai farmaci per l'obesità e a molto lavoro per rifarsi l'immagine

Alla fine della scorsa settimana, l’azienda farmaceutica statunitense Eli Lilly ha superato i mille miliardi di valore in borsa, la prima società del settore a raggiungere un risultato di questo tipo, che è più del doppio di Johnson & Johnson, la seconda farmaceutica per valore azionario. Il risultato senza precedenti è legato soprattutto alle ottime vendite dei farmaci di nuova generazione per trattare l’obesità. Eli Lilly non è molto conosciuta in Italia, ma nei prossimi mesi ne sentiremo parlare molto e vedremo il suo logo un po’ ovunque.
La società è infatti uno dei principali sponsor delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina, che si disputeranno nelle due settimane centrali di febbraio del prossimo anno. Il suo logo, riconoscibile dalla scritta in corsivo “Lilly”, sarà presente sui banner intorno ai campi di gara dei siti olimpici, mentre chi vive a Milano ha già iniziato a notarlo nelle numerose affissioni pubblicitarie che promuovono le Olimpiadi e le attività dell’azienda, ma senza riferimenti a farmaci specifici (in Italia non si possono pubblicizzare quelli ottenibili solo con ricetta medica). La sponsorizzazione e la maggiore visibilità sono legate ai piani di Eli Lilly per farsi conoscere dal pubblico, in vista della diffusione dei propri farmaci legati al trattamento dell’obesità e per terapie avanzate.
La società vende da circa tre anni il Mounjaro, un farmaco per tenere sotto controllo il diabete, e da circa un anno e mezzo una versione con un dosaggio diverso che ha chiamato Zepbound e che è indicato contro l’obesità. Il principio attivo rientra nella classe degli agonisti dei recettori GLP-1, come l’Ozempic/Wegovy dell’azienda farmaceutica danese Novo Nordisk, che hanno in pochi anni rivoluzionato il modo di trattare l’obesità, Le aziende che li producono hanno fatto enormi ricavi con un forte aumento del loro valore in borsa, anche se con entusiasmi variabili da parte degli investitori.

Il valore di mercato a confronto tra Eli Lilly (arancione) e Novo Nordisk (azzurro) negli ultimi cinque anni (Stock Analysis)
Le aziende farmaceutiche vivono spesso tra alti e bassi: i nuovi farmaci garantiscono ricavi importanti, ma questi si riducono sensibilmente quando finisce la protezione data dai brevetti e arriva la concorrenza. Chi investe nel settore è quindi attento non solo a che cosa sta funzionando nel presente, ma anche ai programmi di ricerca che l’azienda sta portando avanti per i prossimi farmaci. Dopo avere guadagnato moltissimo in borsa grazie a Ozempic, nell’ultimo periodo Novo Nordisk ha perso valore proprio per lo scetticismo degli analisti sulla sua capacità di sviluppare nuovi prodotti quando i farmaci per trattare l’obesità non saranno più una novità.
L’ottimismo intorno a Eli Lilly di chi investe è invece legato alla storia dell’azienda, a una certa sintonia del suo amministratore delegato con il presidente statunitense Donald Trump e ai piani futuri dell’azienda per la produzione di nuovi prodotti.
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Eli Lilly si chiama così dal nome del suo fondatore, che nel 1876 aprì una piccola farmacia a Indianapolis, nello stato dell’Indiana. Lilly era un reduce della Guerra civile americana, aveva 37 anni e in poco tempo gli affari iniziarono ad andargli bene, soprattutto grazie alla sua intraprendenza. A distanza di un secolo e mezzo, oggi la società ha circa 50mila impiegati, solo quest’anno ha investito quasi 14 miliardi di dollari nella ricerca e sta cercando di migliorare la propria reputazione, soprattutto negli Stati Uniti.
Insieme ad altre aziende farmaceutiche, Eli Lilly è stata infatti accusata per anni di aver fatto aumentare il costo dell’insulina, il farmaco base per tenere sotto controllo varie forme di diabete. In vent’anni il prezzo dell’insulina venduta dall’azienda è più che decuplicato, portando diversi stati e organizzazioni a farle causa negli Stati Uniti e a farla ad altre case farmaceutiche che vendono l’insulina. Nel 2023, dopo una lunga mediazione dell’allora presidente Joe Biden, il prezzo dell’insulina era stato infine ridotto, stabilendo un tetto massimo di spesa per i pazienti anche nel caso in cui non abbiano un’assicurazione sanitaria.
La revisione dei prezzi ha portato a un miglioramento della situazione, ma il fatto di doversi procurare a pagamento un farmaco che deve essere assunto per tutta la vita incide comunque sulle disponibilità economiche di molti pazienti. In Italia l’insulina è coperta integralmente dal Servizio sanitario nazionale, che ha da sempre contrattato con i produttori come Eli Lilly prezzi molto più vantaggiosi e incomparabili a quelli statunitensi. Eli Lilly in Italia ha condotto importanti investimenti a fronte di un mercato ancora limitato, e non compare nei primi dieci posti dove ci sono alcuni dei produttori più noti come Novartis, Sanofi e Roche.
Trump ha definito Dave Ricks, il CEO di Eli Lilly, «una delle persone più influenti nel mondo degli affari» e Ricks ha mostrato di saper trattare con il presidente per favorire le vendite dello Zepbound. Un accordo con il governo degli Stati Uniti ha infatti semplificato l’acquisto dei farmaci di nuova generazione per trattare l’obesità da parte dei pazienti che pagano di tasca propria, con una riduzione importante del prezzo e sconti di vario tipo. Eli Lilly dà la possibilità negli Stati Uniti di acquistare Zepbound direttamente dal proprio sito, con un piano di acquisto periodico in modo da fidelizzare i propri clienti (al momento non si sa se questi farmaci debbano essere assunti a vita e molto dipende dai pazienti).
L’accordo ha favorito le vendite e al tempo stesso portato a maggiori attenzioni nei confronti di Eli Lilly per i suoi piani futuri, che a differenza di quelli di Novo Nordisk sembrano essere più chiari. Salvo imprevisti, nella primavera del 2026 negli Stati Uniti sarà autorizzato l’orforglipron, un suo nuovo principio attivo per trattare l’obesità che a differenza dei farmaci attuali può essere somministrato con una pillola, semplificando l’assunzione rispetto alle iniezioni. Il nuovo farmaco potrebbe essere più economico e semplice da assumere. Nei test clinici e nelle sperimentazioni ha dato risultati promettenti, anche se inferiori rispetto a quelli dei farmaci già disponibili. Eli Lilly sta inoltre lavorando a un’altra molecola per avere un effetto dimagrante ancora più marcato rispetto allo Zepbound e agli altri concorrenti come Ozempic.



