In Francia un giudice ha stabilito che l’acqua Perrier potrà continuare a essere venduta, nonostante alcune irregolarità nella produzione

Un giudice francese ha respinto il ricorso di un’associazione di consumatori che chiedeva di ritirare dal commercio la nota acqua Perrier, a causa della scoperta di alcune irregolarità nella produzione, in quello che sui media francesi è stato soprannominato lo “scandalo della Perrier”. Nestlé, che possiede il marchio Perrier, era accusata di aver usato filtri non consentiti per purificare acqua contaminata sporadicamente da batteri e tracce di pesticidi, con l’obiettivo di superare i controlli di qualità che avrebbe rischiato di non superare.
Lo scandalo e le indagini erano cominciate dopo un’inchiesta giornalistica di Le Monde e Radio France del 2024. Nestlé era accusata di impiegare filtri non autorizzati negli impianti della Perrier pur di superare i controlli sulla qualità dell’acqua, cosa vietata dalla legge francese e da quella europea nel caso di acqua venduta come «minerale naturale». L’acqua depurata oltre certi limiti o disinfettata è vendibile come «resa potabile con un trattamento», che però viene venduta a un prezzo molto più basso di quella minerale (può essere anche distribuita attraverso i rubinetti).
Il giudice ha respinto tutte le richieste del ricorso: ha stabilito che non ci siano stati rischi per la salute delle persone, e che la campagna di informazione avviata a giugno da Nestlé per avvisare il pubblico che le sue acque potevano essere non conformi ai regolamenti sia stata sufficiente a tutelare i consumatori.
– Ascolta “Ci vuole una scienza”: È meglio l’acqua del rubinetto o quella in bottiglia?


