L’ex presidente della Corea del Sud, sotto processo per insurrezione, è accusato anche di aver aiutato la Corea del Nord

Lunedì l’ex presidente della Corea del Sud Yoon Suk-yeol, già accusato di insurrezione per il suo tentativo di imporre la legge marziale il 3 dicembre 2024, è stato accusato anche di abuso di potere e di aver fornito assistenza a un paese straniero. Secondo il procuratore speciale che indaga sul caso, Yoon avrebbe ordinato alcuni voli di droni sulla Corea del Nord nel tentativo di aumentare la tensione fra i due paesi e giustificare il ricorso alla legge marziale: il fatto che i droni siano precipitati sul suolo della Corea del Nord avrebbe aiutato il paese a scoprire segreti militari sudcoreani.
Insieme a Yoon sono accusati anche altri due importanti dirigenti: Kim Yong-hyun, che al momento dei fatti era il ministro della Difesa, e Yeo In-hyung, che era il capo dei servizi segreti. Le accuse si basano su alcuni appunti trovati nel telefono di Yeo, che suggeriscono dei piani per innescare tensioni con la Corea del Nord, e l’uso di espressioni come «creare una situazione instabile», «droni» e «attacco chirurgico». Il procuratore aveva preso in considerazione la possibilità di accusarlo di “incitamento di un’aggressione straniera”, che però sarebbe stato molto più difficile da provare.
La Corea del Nord aveva accusato la Corea del Sud di aver fatto volare alcuni droni sopra la sua capitale, Pyongyang, per tre volte a ottobre del 2024. L’esercito sudcoreano non ha mai confermato che ci siano stati voli. Le accuse aumentarono ulteriormente la tensione fra i due paesi (che tecnicamente sono in guerra da 75 anni), ma non furono seguite da altre azioni militari.
Nel dicembre del 2024 Yoon impose all’improvviso la legge marziale, creando una delle più gravi crisi politiche nella storia della Corea del Sud. L’emergenza però durò poco meno di sei ore perché tutte le forze politiche in parlamento (compreso il partito di Yoon) votarono per annullare la misura. Pochi giorni dopo Yoon venne sospeso dal ruolo di presidente, da cui fu definitivamente rimosso ad aprile, quando la Corte costituzionale del paese ne confermò l’impeachment. L’ex presidente ha detto che la legge marziale non serviva a imporre un governo militare, ma a proteggere la democrazia dalle presunte macchinazioni dei partiti di opposizione. L’accusa principale contro di lui è quella di insurrezione: se venisse ritenuto colpevole potrebbe essere condannato all’ergastolo o alla pena di morte. È inoltre accusato di intralcio alla giustizia e abuso di potere.
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