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  • Venerdì 7 novembre 2025

L’inchiesta sui maltrattamenti in un centro per pazienti con disabilità di Cuneo

La direttrice e la sua vice sono in carcere, altre 19 persone sono accusate di violenze nei confronti di 18 ospiti

I carabinieri durante la perquisizione in un centro che ospita persone con disabilità in provincia di Cuneo
I carabinieri durante la perquisizione in un centro che ospita persone con disabilità in provincia di Cuneo (Ufficio stampa/Carabinieri)
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La procura di Cuneo sta indagando su 21 persone tra dirigenti, lavoratori e lavoratrici della cooperativa sociale “Per Mano”, che gestisce centri dove vengono ospitate e assistite persone con disabilità e autistiche. Le persone coinvolte nell’inchiesta sono accusate di maltrattamenti, tentata violenza privata e sequestro di persona. Alla fine di ottobre erano già state arrestate la direttrice della cooperativa sociale e la sua vice, ora la procura ha allargato l’inchiesta a diversi altri collaboratori: quattro sono agli arresti domiciliari, per altri 11 è stato disposto il divieto di avvicinamento alle persone che assistevano.

Negli ultimi mesi i carabinieri hanno raccolto molte prove, grazie a telecamere nascoste nelle strutture. Gli investigatori hanno detto di aver trovato 18 ospiti, di cui alcuni minorenni, in condizioni psicofisiche di grande disagio. Gli venivano somministrati tranquillanti e le lenzuola dei letti non venivano quasi mai cambiate. Il cibo distribuito in mensa era insufficiente.

Il centro era in difficoltà economiche nonostante l’azienda sanitaria di Cuneo avesse versato nell’ultimo anno circa 1,5 milioni di euro, a cui gli investigatori stanno cercando di risalire. La cooperativa è stata commissariata. Gli ospiti sono stati tutti trasferiti in altre strutture.

La direttrice e la sua vice erano già state coinvolte in un’inchiesta con accuse identiche per la gestione dello stesso centro tra il 2014 e il 2019. In questo primo filone di inchiesta sono state rinviate a giudizio 12 persone accusate di aver insultato, picchiato e umiliato le persone ospitate in una struttura, oltre che di aver somministrato loro farmaci per tenerli tranquilli. Il processo inizierà il 16 dicembre. La prima inchiesta era stata aperta dopo la denuncia di una dipendente. All’epoca la procura non chiese misure cautelari e la cooperativa aveva continuato a lavorare.