In Austria sono state riaperte le indagini sulla morte di Aurora Maniscalco, una hostess italiana morta a Vienna in circostanze poco chiare

Un muro del palazzo in cui viveva Aurora Maniscalco a Vienna, fotografata il 29 ottobre: la scritta dice “fermate i femminicidi!” in tedesco (ANSA/ CARLA FUNDAROTTO)
Un muro del palazzo in cui viveva Aurora Maniscalco a Vienna, fotografata il 29 ottobre: la scritta dice “fermate i femminicidi!” in tedesco (ANSA/ CARLA FUNDAROTTO)

La procura austriaca ha riaperto le indagini sulla morte di Aurora Maniscalco, una hostess italiana di 24 anni morta dopo essere caduta dal balcone di casa sua a Vienna lo scorso giugno, dopo un litigio con il suo fidanzato. Inizialmente in Austria il caso era stato ritenuto un suicidio e archiviato, ma la famiglia aveva chiesto ulteriori indagini. A luglio la procura di Palermo (città d’origine di Maniscalco) aveva avviato un’indagine per istigazione al suicidio nei confronti del fidanzato e convivente, Elio Bargione: ora quindi ci sono due inchieste in corso, una in Italia e una in Austria.

Maniscalco era morta alcuni giorni dopo la caduta. Secondo la versione data da Bargione alla polizia austriaca la donna si sarebbe buttata dalla finestra di casa loro dopo un litigio: la famiglia aveva respinto l’ipotesi del suicidio e la ricostruzione di Bargione, e aveva presentato due esposti, uno alla procura di Palermo e uno a quella di Vienna.

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Dove chiedere aiuto
Se sei in una situazione di emergenza, chiama il numero 112. Se tu o qualcuno che conosci ha dei pensieri suicidi, puoi chiamare il Telefono Amico allo 02 2327 2327 tutti i giorni dalle 9 alle 24, oppure via WhatsApp dalle 18 alle 21 al 324 0117252.

Puoi anche chiamare l’associazione Samaritans al numero 06 77208977, tutti i giorni dalle 13 alle 22.