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  • Mercoledì 29 ottobre 2025

La più grande operazione di polizia a Rio de Janeiro contro un gruppo criminale

Martedì interi quartieri della città brasiliana si sono trasformati in zone di guerra: l'obiettivo era "Comando Vermelho"

Alcune delle persone arrestate nell'operazione nel quartiere Penha di Rio de Janeiro (REUTERS/Aline Massuca)
Alcune delle persone arrestate nell'operazione nel quartiere Penha di Rio de Janeiro (REUTERS/Aline Massuca)
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Martedì c’è stata una grossa operazione di polizia a Rio de Janeiro contro il gruppo criminale Comando Vermelho, uno dei maggiori della città e del paese. Gli scontri sono durati molte ore, interi quartieri si sono trasformati in zone di guerra, 132 persone sono state uccise. Il gruppo criminale per ritorsione ha fatto bloccare molte vie della città di Rio, rubando autobus e piazzandoli come barricate, o dando fuoco a automobili.

È l’operazione che ha causato più morti nella storia di Rio de Janeiro, nonché una delle più grandi: sono stati impiegati 2.500 agenti fra polizia civile e militare. Sessanta delle persone uccise sono state definite dalle autorità “sospetti criminali”, 4 sono poliziotti, ma ci sono anche alcuni feriti fra i passanti e gli abitanti della zona. Le autorità di Rio hanno detto che il Comando Vermelho ha utilizzato anche droni per sparare contro la polizia.

La polizia ha bloccato gli ingressi ai quartieri (EPA/ANTONIO LACERDA)

L’operazione, chiamata “Contençao” (Contenimento), è iniziata nelle prime ore della mattina di martedì, quando migliaia di agenti, 32 veicoli blindati e 12 veicoli di demolizione hanno bloccato gli accessi ai quartieri Alemão e Penha, nel nord della città, non lontano dall’aeroporto internazionale.

Uno dei feriti portati all’ospedale Getulio Vargas di Rio (AP Photo/Silvia Izquierdo)

Ci vivono fra 200mila e 300mila persone e sono due cosiddette “favelas”, quartieri sorti in modo spontaneo e informale, caratterizzati da edifici ammassati in modo caotico, con molti vicoli e spesso con un controllo capillare del territorio da parte di gruppi criminali.

Alemão e Penha sono sotto il controllo del Comando Vermelho, le cui principali attività sono legate al traffico di droga e all’estorsione. L’operazione aveva l’obiettivo dichiarato di limitare l’espansione del gruppo.

Gli agenti hanno isolato ampie aree e sono entrati nei quartieri (cosa che normalmente non fanno). Gli appartenenti al gruppo criminale hanno risposto sparando. La polizia ha usato droni e ha detto di essere stata anche attaccata con droni, usati per lanciare piccoli ordigni esplosivi e rallentarne l’avanzata.  Gli scontri sono durati ore.

In risposta all’attacco il Comando Vermelho ha bloccato varie zone della città di Rio, dando fuoco ad automobili piazzate al centro di vie molto trafficate e rubando oltre 50 autobus utilizzati come barricate per bloccare il traffico. Buona parte della rete di autobus della città è stata bloccata o ha subìto grossi ritardi (l’azienda di  trasporti cittadina li ha segnalati su 120 linee, poi ha smesso di registrarli).

Alcune delle persone arrestate (EPA/ANTONIO LACERDA)

Il governatore dello stato di Rio de Janeiro, Cláudio Castro, del Partito Liberale (di estrema destra, quello dell’ex presidente Jair Bolsonaro), ha definito l’operazione «la più grande nella storia dello stato». Il numero delle persone uccise è sicuramente il più alto in operazioni simili, che in passato sono state oggetto di critiche e denunce per un uso indiscriminato della violenza da parte degli agenti di polizia, accusati di procedere a esecuzioni sommarie dei sospettati. Inizialmente il numero di morti era stato indicato come 64, che erano quelli portati nell’obitorio pubblico: i residenti di uno dei quartieri hanno poi recuperato decine di cadaveri da una vicina zona boscosa.

Castro nelle ultime settimane aveva anche lamentato uno scarso sostegno nella lotta al crimine organizzato da parte del governo centrale del presidente Luiz Inácio Lula da Silva (Partito dei lavoratori, di sinistra). Nel commentare l’operazione ha detto che il suo governo «è stato lasciato solo», ma ha specificato che l’operazione era stata pianificata ed era il risultato di indagini che proseguivano da tempo.

I parenti delle persone uccise piangono vicino ai loro corpi (AP Photo/Silvia Izquierdo)

L’operazione è quindi già al centro di polemiche politiche: la destra sostiene che il governo federale non faccia abbastanza e che la lotta ai gruppi criminali non possa essere considerata una questione di competenza dei singoli stati. Nelle ore successive il governo ha annunciato che alcuni suoi membri, fra cui il ministro della Giustizia e della Pubblica sicurezza Ricardo Lewandowski, si riuniranno con Castro a Rio già mercoledì. Al momento però ha scartato il ricorso a un “Decreto di garanzia di legge e ordine”, strumento che permetterebbe l’impiego dell’esercito a Rio de Janeiro. La polizia federale ha emesso un comunicato in cui elencava gli interventi e le operazioni svolte nell’ultimo periodo in sostegno alla polizia statale di Rio.