Il Pakistan ha messo fuorilegge un influente partito islamista, accusandolo di fomentare le proteste

Le proteste a Muridke vicino a Lahore, lo scorso 13 ottobre
Le proteste a Muridke vicino a Lahore, lo scorso 13 ottobre (AP Photo/Jahanzeb Khan)

Il governo pakistano ha messo fuorilegge il partito islamico fondamentalista Tehreek-e-Labbaik Pakistan (TLP), che è molto influente nel paese, per la seconda volta in pochi anni. Per farlo il governo ha utilizzato la legislazione antiterrorismo, accusando il TLP d’aver fomentato le recenti e violente proteste in cui sono stati uccisi quattro civili e un agente di polizia. Una decina di giorni fa migliaia di sostenitori del partito avevano infatti cercato di entrare nella capitale Islamabad per farci un comizio, ma si erano scontrati con la polizia.

Giovedì il TLP ha definito il nuovo bando «incostituzionale e politicamente motivato». La sua leadership ha detto che nei giorni scorsi erano già stati congelati i conti correnti del partito. Era già stato messo fuorilegge nel 2021, ai tempi del primo ministro Imran Khan, ma il provvedimento era stato ritirato dopo sei mesi, quando il partito aveva preso l’impegno di rinunciare alla violenza, senza poi rispettarlo. Il TLP fu fondato nel 2015 e si affermò con le campagne di pressione in difesa della rigida e controversa legge sulla blasfemia che prevede pene durissime, compresa quella di morte, per chiunque offenda una religione (in Pakistan, dove il 96 per cento della popolazione si professa musulmano, quasi sempre la religione offesa è l’Islam).