I conigli robot contro l’invasione di pitoni in Florida
È l'ultimo dei tentativi per provare a ridurre la popolazione di una specie invasiva che sta danneggiando gli ecosistemi delle Everglades

Per provare a ridurre e tenere sotto controllo la popolazione di pitoni nella regione paludosa delle Everglades, in Florida, dalla scorsa estate vengono utilizzati 120 conigli robot come esche, nell’ambito di un esperimento condotto dall’Università della Florida insieme all’agenzia governativa che si occupa di proteggere la zona. Visti da vicino i “robot” sembrano semplici conigli giocattolo, ma secondo il gruppo di ricerca dovrebbero essere sufficienti per attirare i pitoni e catturarli, riducendo il loro impatto sugli ecosistemi delle Everglades.
I pitoni non sono nativi della Florida, ma nel tempo diversi individui sono stati abbandonati nelle paludi dalle persone che li tenevano come animali domestici, o sono sfuggiti al loro controllo. Nell’ambiente caldo e umido hanno trovato il luogo ideale per proliferare, considerato che una femmina di pitone produce tra le 50 e le 100 uova, che si schiudono dopo circa tre mesi.
Non si sa di preciso quanti siano i pitoni delle Everglades, alcune stime parlano di decine di migliaia altre di centinaia di migliaia, ma è certo che causano grandi danni agli ecosistemi. I pitoni cacciano piccoli mammiferi e uccelli tipici di quelle zone, e negli ultimi decenni ne hanno decimato le popolazioni; gli alligatori in alcuni casi cacciano i pitoni, ma in generale questi serpenti non hanno particolari predatori nelle paludi da cui difendersi. Per questo in Florida sono attivi da tempo programmi per cacciare e sterminare quanti più pitoni possibili.
Si stima che dal 2000 siano stati rimossi dalle Everglades più di 23mila pitoni. Periodicamente vengono organizzate battute di caccia con premi per chi cattura il maggior numero di pitoni o gli individui più lunghi. Le iniziative servono sia per bonificare alcune aree, sia per comunicare l’importanza di cacciare i pitoni anche nelle proprietà private. Trovarli non è però semplice.
I pitoni hanno buone capacità mimetiche e riescono quindi a nascondersi nelle aree acquitrinose delle Everglades. Il modo migliore per stanarli è con le esche e per un certo periodo erano stati usati conigli veri, ma mantenerli era costoso e richiedeva troppo tempo. Si è allora pensato di provare con 120 conigli robot, collocati in altrettante postazioni nelle aree note per essere frequentate dai pitoni.

(South Florida Water Management District via AP)
I robot sono stati costruiti partendo da semplici conigli giocattolo, modificati per scaldarsi come farebbe un animale vivo e per emettere un odore che attiri i pitoni. Il gruppo di ricerca ha anche lavorato per migliorare i movimenti dei robot, in modo da renderli più verosimili e in grado di attirare l’attenzione dei serpenti. Sono alimentati da piccoli pannelli solari collocati in cima a ogni postazione e possono essere attivati a distanza. Una videocamera riprende l’ambiente circostante e invia un segnale quando un pitone si avvicina, in modo da inviare qualcuno nella zona per occuparsi della cattura dell’animale.
Ogni robot con postazione ha un costo di 4mila dollari ed è uno degli investimenti più alti degli ultimi tempi per provare a risolvere il problema dei pitoni. L’iniziativa è in corso dallo scorso luglio e per ora ha dato risultati incoraggianti, ma sarà necessario ancora qualche mese per valutare l’efficacia dei conigli robot delle Everglades.
– Ascolta anche: Vicini e Lontani, un podcast del Post sulle specie aliene



