Il governo del Madagascar ha detto che è in corso un colpo di stato dopo che un’unità dell’esercito si è unita ai manifestanti

Un manifestante antigovernativo in Madagascar, 9 ottobre 2025
Un manifestante antigovernativo in Madagascar, 9 ottobre 2025 (AP Photo/Alexander Joe)

Il governo del Madagascar ha fatto sapere che sarebbe in corso nel paese un «colpo di stato illegale», dopo che un’unità d’élite dell’esercito si è schierata sabato con i manifestanti che da settimane protestano contro il governo. Al momento non è chiaro se la dichiarazione di un colpo di stato sia un modo per condannare e isolare l’unità militare ribelle, o se siano in corso tentativi effettivi di rovesciare il governo.

L’unità si chiama CAPSAT ed era quella che, nel 2009, aveva aiutato l’attuale presidente Andry Rajoelina a salire al potere dopo un colpo di stato militare. Dal mese scorso, però, Rajoelina è al centro di grosse proteste contro la mancanza cronica di acqua potabile e le frequenti interruzioni di elettricità, che da anni in diverse parti dell’isola manca anche per 12 ore al giorno. I manifestanti hanno chiesto più volte le dimissioni di Rajoelina, che dapprima ha sostituito il governo, poi, quando le proteste non si placavano, le ha represse con la forza: ci sono state decine di morti negli ultimi giorni.

L’unità CAPSAT ha inviato sabato un messaggio aperto a tutte le forze armate del paese, chiedendo di «smettere di essere pagati per sparare ai nostri amici, ai nostri fratelli e alle nostre sorelle», in riferimento ai manifestanti. «Noi militari non svolgiamo più il nostro ruolo (…). Abbiamo scelto di sottometterci ed eseguire gli ordini, anche se illegali, anziché proteggere la popolazione e le sue proprietà». Nel corso della giornata di domenica altre unità si sarebbero aggiunte a CAPSAT e ai manifestanti.

Il Madagascar è un paese di 32 milioni di abitanti, tre quarti dei quali vivono sotto la soglia di povertà.