Il presidente del Camerun vuole governare fino a 99 anni
Paul Biya ne ha 92, governa in maniera autoritaria dal 1982 ed è il candidato favorito alle elezioni di domenica

Alle elezioni presidenziali in Camerun di domenica 12 ottobre il candidato favorito ha 92 anni, e vuole continuare a governare almeno fino a che ne avrà 99. Paul Biya è il presidente del Camerun dal 1982, ed è una delle figure politiche più importanti del paese dagli anni Sessanta. Se dovesse vincere anche queste elezioni, sarebbe il suo ottavo mandato da presidente.
Anche se dovesse arrivarci vivo, è molto difficile che lo faccia in salute e con tutte le facoltà per governare: già da tempo si parla della possibilità che stia nascondendo all’opinione pubblica il suo reale stato di salute. Biya però governa il paese in maniera autoritaria: l’opposizione è perseguitata, la libertà di stampa è inesistente, e il presidente mantiene il sostegno della classe politica del paese. Per questo, finché è ancora in vita, difficilmente sarà sostituito.
Biya entrò in politica nel 1960, quando il Camerun diventò indipendente dalla Francia, e ottenne il suo primo ruolo politico nel 1975, quando diventò primo ministro. Nel 1982 succedette per nomina al primo presidente del Camerun indipendente, e da allora non ha mai lasciato il posto grazie a una riforma costituzionale del 2008 che ha eliminato il limite di mandati presidenziali.
Negli ultimi anni sono aumentate le speculazioni sul suo stato di salute: si fa vedere in pubblico sempre meno e compie frequenti viaggi in Europa, soprattutto a Ginevra, in Svizzera, il cui scopo normalmente non è reso pubblico. Nell’autunno del 2024 era sparito per diverse settimane, e si erano diffuse diverse dicerie sul fatto che potesse essere gravemente malato o morto. Il governo aveva dovuto smentire le voci con una serie di comunicati piuttosto inusuali, e aveva poi approvato una legge che impediva ai giornalisti camerunensi di occuparsi di questioni relative alla sua salute.
Al contrario di molti altri paesi della costa occidentale dell’Africa, caratterizzati da un’elevata volatilità politica, il Camerun è rimasto stabile sin dall’indipendenza, anche a causa del forte accentramento del potere da parte di Biya. Nel paese esistono però vari possibili elementi di incertezza: ci sono divisioni tra la maggioranza francofona e una minoranza anglofona che lamenta di essere discriminata e che ha sviluppato un movimento secessionista; inoltre i gruppi jihadisti negli ultimi anni hanno notevolmente aumentato gli attacchi nel paese.
Anche alle elezioni di quest’anno il regime di Biya non lascerà spazio alle opposizioni. Degli 83 candidati dell’opposizione la Commissione elettorale ne ha accettati soltanto 13, gli altri sono stati tutti scartati per cavilli burocratici. È stato impedito di candidarsi anche a Maurice Kamto, uno dei principali leader dell’opposizione, che alle precedenti elezioni era arrivato secondo e che aveva accusato Biya di brogli elettorali.
L’opposizione è comunque divisa, e finora non è riuscita ad attirare abbastanza voti delle giovani generazioni. In Camerun l’età mediana è di 18 anni, e aumentare l’affluenza tra i giovani significa avere potenzialmente un grosso impatto sui risultati.



