Si è ritirato il candidato del partito del primo ministro alle presidenziali in Irlanda, che saranno tra centrodestra e sinistra

Jim Gavin durante la campagna elettorale
Jim Gavin durante la campagna elettorale (dal suo sito web)

In Irlanda l’ex allenatore di calcio gaelico Jim Gavin si è ritirato dalle elezioni presidenziali del 24 ottobre, a cui lo aveva candidato il partito centrista Fianna Fáil, uno dei due che governano insieme dal 2020 (l’altro è Fine Gael, di centrodestra); il leader di Fianna Fáil è il primo ministro Micheál Martin. Restano così due candidate: quella di Fine Gael, l’ex ministra Heather Humphreys, e l’indipendente Catherine Connolly, che è sostenuta dai partiti di sinistra, incluso Sinn Féin, il principale dell’opposizione e nazionalista.

Nel comunicato in cui ha motivato la sua decisione, Gavin ha parlato di «un errore non all’altezza dei miei standard» e delle pressioni sulla sua famiglia causate dalla candidatura. I media l’hanno considerato un riferimento a un caso di questi giorni. Il giornale Irish Independent aveva sostenuto che Gavin non avesse restituito 3.300 euro che doveva a un suo ex inquilino e gliene era stato chiesto conto anche nel dibattito televisivo tra i candidati (lui aveva detto di non ricordare).

Il primo ministro Micheál Martin ha detto che condivide la scelta di Gavin: il ritiro è tuttavia un grosso danno d’immagine alla sua leadership a poche settimane dalle elezioni, in cui comunque Gavin era indietro nei sondaggi rispetto a Connolly (in vantaggio) e Humphreys (seconda). Si vota, come alle elezioni politiche, con un sistema di preferenze trasferibili: elettori ed elettrici possono cioè mettere i candidati in ordine di preferenza; quando il loro preferito viene eliminato, una parte delle preferenze passa al secondo, e così via. I trasferimenti sono spesso decisivi: anche se è troppo tardi per cancellare il nome di Gavin dalle schede, il suo ritiro ridimensionerà questo aspetto, rendendo di fatto le presidenziali una sfida a due tra centrodestra e sinistra.

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