Il governo statunitense non può più spendere soldi
Perché Repubblicani e Democratici non sono riusciti a mettersi d'accordo sulla legge di bilancio: in gergo si chiama “shutdown”, è il primo dal 2019

Da mezzanotte negli Stati Uniti – le 6 del mattino in Italia – il governo ha sospeso le proprie attività salvo quelle essenziali, dopo che al Congresso (il parlamento statunitense) non è stato possibile raggiungere un accordo per approvare la legge di bilancio. I Repubblicani hanno la maggioranza sia alla Camera che al Senato, ma non hanno abbastanza seggi da approvare la legge da soli – servono 60 voti su 100 al Senato – e quindi serve la collaborazione di almeno parte dei Democratici. Senza un accordo, il governo “chiude” perché la legge non prevede l’esercizio provvisorio: gli americani dicono «shutdown», in italiano spegnimento.
Quando in Italia era la notte tra martedì e mercoledì, i senatori del Partito Democratico hanno rigettato una proposta dei Repubblicani che avrebbe permesso di continuare a finanziare le spese del governo sugli attuali livelli fino al 21 novembre, e proseguire le trattative nel frattempo. I bilanci pubblici del governo federale normalmente coprono un periodo che va dall’1 ottobre al 30 settembre.
Durante uno shutdown – con la crescente aggressività e polarizzazione della politica statunitense, negli ultimi anni sono stati frequenti – il governo federale deve interrompere tutte le proprie attività tranne quelle considerate essenziali, tra cui per esempio l’esercito, il pagamento delle pensioni, la gestione del traffico aereo e delle infrastrutture. Tutto il resto smette di funzionare, dai grandi parchi al rilascio di visti e documenti: circa 750mila impiegati del governo federale verranno sospesi dal proprio lavoro. Il presidente Donald Trump ha detto che molti di loro potrebbero essere licenziati.
Decine di migliaia di dipendenti di varie agenzie governative, tra cui quella per la Protezione ambientale e per l’Istruzione, sono stati messi in congedo forzato. Ci sono stati disagi in vari aeroporti, dato che i controllori di volo e gli operatori di terra stanno continuando a lavorare ma saranno pagati solo dopo la fine dello shutdown.
I senatori Democratici e Repubblicani hanno posizioni molto distanti sulla nuova legge di bilancio: i Democratici insistono per estendere diversi programmi federali per la sanità, e devono rispondere a una base di elettori e militanti che di questi tempi non tollererebbe alcun cedimento e accordo con Trump e i Repubblicani; i Repubblicani sono contrari a queste misure, dicono che gli americani sono dalla loro parte e accusano i Democratici di aver bloccato le attività del governo.
È una dinamica simile a quanto accadde, a parti invertite, durante l’amministrazione Obama nel 2013: i Democratici al governo a cercare di far passare la legge di bilancio, i Repubblicani all’opposizione indisponibili a pressoché qualsiasi accordo anche su pressioni dei loro militanti; il conseguente shutdown del governo e i tentativi di entrambe le parti di accusarsi a vicenda. Il sito della Casa Bianca ha pubblicato una pagina dove sta cronometrando la durata dello shutdown, con la scritta «I Democratici hanno bloccato il governo».
Per sua natura uno shutdown continua fino a quando il Congresso non approva una nuova legge che permetta di finanziarne le attività, e quindi ha una durata indefinita. L’ultima volta che ci fu uno shutdown, tra il 2018 e il 2019 durante la prima amministrazione Trump, il blocco durò 35 giorni e fu il più lungo di sempre della storia degli Stati Uniti. Durante quel mandato c’era stato un altro shutdown, nel gennaio del 2018, per due giorni.



