I gruppi di lettura sono anche una cosa da giovani
Nati online a partire dalla pandemia, molti sono rimasti e in alcuni casi si sono trasformati in partecipati ritrovi dal vivo

Quest’anno l’Associazione degli editori indipendenti (Adei) ha promosso la prima ricerca italiana sui gruppi di lettura (o club del libro) in Italia. Non è facile ottenere un numero preciso perché questi gruppi si creano e si sciolgono di frequente, ma l’Adei ne ha individuate diverse migliaia. Secondo le loro stime inoltre quasi una persona su 200 in Italia vi partecipa. Chiara Faggiolani, docente di Biblioteconomia all’università Sapienza di Roma che ha curato la ricerca, dice che i gruppi di lettura non sono un fenomeno nuovo «ma che ora stanno vivendo una fase di riscoperta».
Durante la pandemia in Italia e un po’ in tutto il mondo erano proliferati i club del libro online, favoriti dalla generale crescita di interesse per gli hobby casalinghi come la lettura e dalla spinta a organizzare eventi in videochiamata. Dopo la fine della pandemia però l’interesse non sembra essere calato, e anzi molti di questi gruppi hanno continuato a esistere, trasformandosi in ritrovi ed eventi dal vivo molto partecipati. Per persone tra i venti e i quarant’anni, che magari non avrebbero mai partecipato ai tradizionali gruppi di lettura delle biblioteche di quartiere, sono diventati occasioni di aggregazione. E case editrici e librerie ci hanno trovato un modo per fidelizzare il loro pubblico.
Tra le influencer più seguite ad aver avviato un gruppo di lettura dopo la pandemia ci sono Camihawke e Giulia Valentina, che condividevano le loro letture su Instagram facendo dirette mensili in cui i follower potevano intervenire. Un altro esempio è Carlotta Sanzogni, che ha fondato un Club del libro ZeroSbatti proponendo titoli sotto le cento pagine per far avvicinare alla lettura dei romanzi anche chi non era abituato. Anche la casa editrice Neri Pozza organizza un gruppo di lettura dei suoi libri online, in diretta su Zoom. Molte di queste esperienze sono rimaste solo online, ma in altri casi si sono spostate offline con grande successo.
Ilenia Zodiaco, tra le più note creator di libri in Italia, ha cominciato a organizzare un gruppo di lettura a gennaio 2020, inizialmente solo online. Spesso nei club del libro il titolo da leggere viene scelto di comune accordo, dopo una discussione o un’estrazione, nel suo invece è Zodiaco a scegliere i titoli, generalmente classici e spesso legati a un paese – quest’anno è l’Italia –, che poi comunica ai follower all’inizio dell’anno. L’iniziativa ha avuto successo al punto che Zodiaco ha cominciato a proporre alle persone degli incontri nella libreria Hoepli, in centro a Milano.
La partecipazione è alta: i posti disponibili sono circa cento e vanno via velocemente, al punto che da quest’anno ci sono due date disponibili per incontro. Zodiaco dice che ci sono soprattutto persone tra i venti e i trent’anni, ma anche lettrici più grandi o madri che accompagnano le figlie. Sono soprattutto donne, che costituiscono anche la maggioranza dei lettori in Italia. Zodiaco dice che chi frequenta il suo club del libro lo fa anche perché sa di avere un appuntamento fisso mensile, cosa che in una città come Milano dà conforto.

Uno dei raduni del gruppo di lettura di Ilenia Zodiaco
Hoepli non è l’unica libreria che ha cominciato a usare i gruppi di lettura per organizzare eventi e portare le persone nei propri punti vendita. A Milano per esempio anche la libreria Verso ospita diversi club del libro, come quello della newsletter Senza Rossetto, e il gruppo “Versatile” organizzato direttamente dai librai di Verso. Il prerequisito per accedere agli incontri è aver acquistato il libro oggetto della discussione in quella libreria. Anche la libreria indipendente Gogol&Company, sempre a Milano, ospita un gruppo di lettura: Beatiabeti. Sono librerie che hanno al loro interno un bar e che quindi guadagnano anche sui consumi delle persone che frequentano i loro negozi. Per le piccole librerie indipendenti il bookclub sta diventando un modo per fidelizzare i clienti, creare una comunità di lettori e sopravvivere alla concorrenza delle librerie di catena.
La creator In giro con Alice ha creato un club del libro a Bologna al The Social Hub, struttura presente in diverse città italiane che ha un ostello e un bar e organizza diversi eventi. Anche il gruppo di lettura Common People Book Club organizza il suo club del libro al Social Hub ma a Firenze, e un altro a Roma, nella libreria Mercurio al Pigneto. Anche in questi casi l’utenza è abbastanza giovane, a differenza dei club del libro che esistono da più tempo, spesso organizzati dalle biblioteche, dove l’età media è invece solitamente un po’ più alta.
Faggiolani dice che dalla sua ricerca emergono diversi motivi per cui le persone decidono di partecipare a questi gruppi. C’è ad esempio chi vuole fare un approfondimento di tipo culturale seguendo proposte di lettura molto specifiche. C’è invece chi partecipa per conoscere persone nuove, senza un interesse particolare per il libro proposto. Altri ancora invece non leggono il libro ma partecipano come uditori silenziosi alla discussione.
Ci sono stati anche esempi di marchi che hanno provato a replicare il modello del gruppo di lettura per costruire un rapporto più diretto con il loro pubblico. La lettura si presta particolarmente a questo scopo, essendo un’attività percepita come intima e personale, basata sulla condivisione e sul dialogo. Per esempio, in occasione della settimana della moda di Milano, il marchio Miu Miu aveva organizzato per due anni di fila il Miu Miu Literary Club: un evento in cui alcune scrittrici leggevano e discutevano libri di altre autrici.
Oltre che per l’impatto della pandemia, la diffusione dei gruppi di lettura tra le persone giovani deriva probabilmente anche dall’influsso della cultura statunitense, dove i club del libro sono da sempre diffusi e molte celebrità ne hanno uno. Il più noto e storico è l’Oprah’s Book Club della conduttrice televisiva statunitense Oprah Winfrey, fondato nel 1996. Winfrey dedicava una puntata al mese del suo programma The Oprah Winfrey Show a un libro annunciato settimane prima, con l’idea che nel frattempo gli spettatori lo avrebbero letto. Durante la puntata Winfrey conversava con l’autore o l’autrice, e in alcuni casi invitava un gruppo di spettatori che avevano scritto al programma di aver letto il libro. Nel 2017 l’attrice Emma Roberts fondò Belletrist, una “comunità di lettura online” dedicata ai libri e alle persone che li amano, e più di recente, nel 2021, la cantante pop Dua Lipa ha lanciato Service95, una newsletter settimanale e un sito di lifestyle a cui è collegato anche un club del libro.



