La Lega Serie A non ha altri stadi per far giocare Milan-Como, se non in Australia

Lo sostiene il presidente Ezio Simonelli, per cui spostare la sede della partita di oltre 13mila chilometri è «un'esigenza e non un capriccio»

La partita fra Milan e Como della scorsa stagione, nel marzo del 2025 (AP Photo/Antonio Calanni)
La partita fra Milan e Como della scorsa stagione, nel marzo del 2025 (AP Photo/Antonio Calanni)

La Lega Serie A, l’organo che gestisce le principali competizioni del calcio italiano, vorrebbe far giocare la partita di campionato Milan-Como in Australia, a Perth, a oltre 13mila chilometri dalla sede originaria. La partita è in programma nel weekend del 7-8 febbraio 2026, lo stesso in cui inizieranno le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, e San Siro, lo stadio dove gioca il Milan, sarà utilizzato per la cerimonia di apertura olimpica. L’idea della Lega Serie A era trasformare questa indisponibilità dello stadio in un’occasione di promozione del calcio italiano all’estero e di nuovi guadagni economici.

Il presidente della Lega Serie A Ezio Simonelli ha voluto sostenere l’idea del trasferimento della partita dicendo che per la Lega si tratterebbe «di un’esigenza e non di un capriccio». Dice Simonelli che, siccome San Siro resterà chiuso dal 24 gennaio al 14 febbraio e il «calendario è intasato» (non ci sono molti giorni disponibili per recuperare partite eventualmente rinviate), «non abbiamo alternative vicine a Milano di stadi con la capienza di San Siro».

Milan, Como e FIGC, la federazione calcistica nazionale, hanno già dato il loro assenso, ma per trasferire una partita di un campionato europeo fuori dal continente serve che sia d’accordo anche la UEFA, la confederazione che governa il calcio professionistico continentale.

La UEFA doveva decidere giovedì, ma ha comunicato di voler «ascoltare più pareri» prima di prendere una decisione definitiva. L’assenso non è scontato: finora l’organismo europeo si è mostrato piuttosto restio ad autorizzare questo genere di operazioni, per difendere il principio che le partite di calcio europeo possano essere viste dal vivo dai tifosi locali e per evitare eccessi di marketing (per la Serie A sarebbe la prima volta).

Leghe e squadre di club da tempo cercano occasioni per giocare all’estero, in mercati che ritengono importanti da un punto di vista commerciale o più semplicemente in cambio di pagamenti dagli stati scelti per ospitare le partite. Villarreal e Barcellona hanno chiesto alla UEFA di poter giocare la partita del campionato spagnolo del 21 dicembre a Miami, negli Stati Uniti, mentre da anni le Supercoppe (partite in cui si sfidano le vincitrici del campionato e quelle della Coppa Italia) vengono spesso giocate all’estero: ci sono state edizioni in Cina, in Qatar e in Arabia Saudita. La UEFA non ha infatti giurisdizione sulle partite di Supercoppa, che sono di competenza della sola Lega.