In Pakistan 150mila persone sono state evacuate per il rischio di inondazioni

Un residente di Jammu, città indiana sul confine col Pakistan, evacuato a causa delle forti piogge, 26 agosto 2025 (AP Photo/Channi Anand)
Un residente di Jammu, città indiana sul confine col Pakistan, evacuato a causa delle forti piogge, 26 agosto 2025 (AP Photo/Channi Anand)

Da venerdì nel Punjab pakistano, una regione nordorientale vicina al confine con l’India, 150mila persone hanno lasciato la propria casa per il rischio inondazioni dovuto alle forti piogge e al rilascio controllato dell’acqua in eccesso da alcune dighe in India. Da settimane su diverse regioni nei due paesi stanno cadendo le piogge portate dai monsoni, i venti stagionali tipici della regione, che hanno causato l’ingrossamento di diversi fiumi e il sovraccarico delle dighe. Centinaia di persone sono morte sia in India sia in Pakistan, e ci sono già state grosse operazioni di evacuazione nelle zone a rischio. In particolare, i fiumi monitorati sono il Sutlej, il Ravi e il Chenab (nella mappa sotto).

Il rilascio controllato di acqua dalle dighe in India avviene regolarmente, ma in questo caso le autorità hanno avvisato il Pakistan perché l’acqua, immettendosi nei fiumi già ingrossati, rischia di causare l’inondazione delle zone che si trovano nel suo territorio. È rilevante anche perché sono i primi contatti ufficiali noti tra i due paesi dopo la crisi che li aveva portati a scontrarsi la scorsa primavera, e i rapporti tra loro sono ancora tesi. In passato l’India ha spesso minacciato di usare le dighe sui fiumi che scorrono fra il proprio territorio e il Pakistan per danneggiarlo.

– Leggi anche: Nella minaccia dell’India di assetare il Pakistan c’è molta retorica e poca pratica