Il mistero romano intorno al cuore di un eroe nazionale irlandese

Quando Daniel O'Connell morì nel 1847 si decise di conservarlo nella chiesa di Sant'Agata dei Goti, ma da quasi un secolo se ne sono perse le tracce

Il monumento a Daniel O'Connell a Dublino. (Chuck Myers/ZUMA Press Wire)
Il monumento a Daniel O'Connell a Dublino. (Chuck Myers/ZUMA Press Wire)
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Quando morì a Genova il 15 maggio 1847, il leader politico irlandese Daniel O’Connell stava andando in pellegrinaggio a Roma, al termine di una vita in cui si era guadagnato il soprannome di “il Liberatore”, per l’impegno a favore dell’emancipazione dei cattolici irlandesi, discriminati e oppressi dal dominio dei britannici protestanti. «Il mio corpo in Irlanda, il mio cuore a Roma» disse O’Connell secondo la leggenda, e le sue volontà furono rispettate: fu sepolto a Dublino, ma il suo cuore fu imbalsamato e conservato dai religiosi del Collegio irlandese di Roma, che avevano un convento adiacente alla chiesa di Sant’Agata dei Goti, nel quartiere Monti.

Da quasi un secolo però il cuore non è più lì, e non si è mai saputo che fine abbia fatto. Il 6 agosto, in occasione del 250esimo anniversario della nascita di O’Connell, in Irlanda si è tornati a parlare del mistero, e il pronipote Maurice O’Connell ha proposto che si provi a risolverlo una volta per tutte. «Se non lo si fa ora, non lo si farà mai» ha detto alla tv pubblica RTÉ, aggiungendo che «sarebbe fantastico» se il cuore fosse riunito ai resti di O’Connell e della moglie Mary, sepolti in una cripta del Glasnevin Cemetery.

La chiesa di Sant’Agata dei Goti a Roma, nel 2018 (Nicholas Gemini via Wikimedia Commons)

Una statua in bronzo di Daniel O’Connell campeggia su un grande monumento in pieno centro a Dublino, a pochi passi dal ponte che gli è intitolato sul fiume Liffey, ma ci sono monumenti in suo onore in molte città irlandesi. È infatti uno degli eroi nazionali, che nella prima metà dell’Ottocento si batté pacificamente, da avvocato, per l’abolizione delle varie leggi con le quali il governo britannico discriminava i cattolici e impediva loro l’accesso alle cariche civili e militari. Dopo essere riuscito a farle abolire, nel 1829 entrò nel parlamento di Londra, dove si batté per abolire il decreto che trent’anni prima aveva unito Gran Bretagna e Irlanda, e ripristinare il parlamento irlandese.

Nonostante il suo carisma, grazie al quale aveva raccolto estesissimi consensi popolari organizzando comizi in tutta l’Irlanda, O’Connell non ebbe successo in questo caso, e la sua carriera politica finì in parziale disgrazia. Oggi è considerato comunque uno degli eroi dell’indipendenza irlandese, nonché uno dei precursori della democrazia cristiana europea.

Il disegno di un comizio di Daniel O’Connell (Getty Images)

La storica dell’arte Brenda Moore-McCann ha raccontato sulla rivista History Ireland che dopo la morte di O’Connell a Genova, avvenuta all’hotel Feder di via al Ponte Reale, dove c’è ancora una targa che lo ricorda, il cuore del politico fu portato a Roma dal cappellano che lo seguiva. Si pensa che fu quindi messo in un’urna e posizionato nella cripta di Sant’Agata dei Goti, mentre si celebravano due giorni di commemorazioni in suo onore voluti da papa Pio IX.

Nel 1855 Charles Bianconi, un imprenditore italo-irlandese che con le sue carrozze creò la prima rete di trasporto pubblico di Irlanda, fece visita alla chiesa in quanto fervente sostenitore di O’Connell. Trovando la reliquia in cattivo stato, ne fece rinnovare le condizioni di conservazione. In quel momento si ritiene che il cuore ci fosse ancora, e che fu posizionato in un’urna d’argento dietro a una nuova lastra in marmo: ma settant’anni dopo si scoprì che era sparito.

Quando nel 1929 la Banca d’Italia, che aveva già allora sede nel palazzo Koch in via Nazionale, decise di espandersi acquistando parte degli edifici retrostanti, si dovette trasferire il Collegio irlandese, uno dei seminari pontifici di Roma. Nei lavori venne quindi rimossa la lastra che si pensava custodisse l’urna, che però non era più lì.

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«Era davvero stata messa lì nel 1855? C’è qualche informazione a proposito nei documenti di Bianconi, che sono custoditi in una collezione privata dal 1980? Potrebbe essere da qualche parte nei depositi della Banca d’Italia?» si è chiesta Moore-McCann nella sua indagine su History Ireland.

Secondo lo storico John Crotty, sentito da RTÉ, forse il cuore fu spostato insieme ad altre reliquie trovate nella cripta durante i lavori di espansione della Banca d’Italia, e sepolto da qualche parte al cimitero del Verano di Roma. Oppure potrebbe essere stato rubato a un certo punto da qualcuno che voleva impossessarsi dell’urna d’argento. Secondo Moore-McCann invece potrebbe essere ancora nella cripta di Sant’Agata dei Goti.

Non risultano al momento iniziative per risolvere la questione, ma dal 2023 nella chiesa è esposto un barattolo con una riproduzione del cuore di O’Donnell, donato dall’artista irlandese Claire Halpin, che si era appassionata al mistero.

Un ritratto di Daniel O’Connell (Ken Welsh/Design Pics via ZUMA Wire)