In Sudan il gruppo paramilitare Rapid Support Forces ha annunciato la formazione di un governo parallelo

In Sudan una coalizione guidata dalle Rapid Support Forces (RSF, Forze di supporto rapido) ha dichiarato la formazione di un governo alternativo, in contrapposizione al governo ufficiale. Le RSF combattono dall’aprile del 2023 una sanguinosa guerra civile contro l’esercito regolare e a marzo di quest’anno hanno perso il controllo della capitale Khartum, spostandosi verso ovest.
La coalizione sostiene di voler creare un «Sudan democratico, laico e decentralizzato», ma la formalizzazione di un governo parallelo porterà a ulteriori tensioni e divisioni nel paese. La guerra tra RSF e l’esercito regolare ha causato decine di migliaia di morti e milioni di sfollati, secondo le stime delle Nazioni Unite, causando una grande crisi umanitaria. Fino al 2019 il Sudan era stato governato dal dittatore Omar al-Bashir, sostituito da un Consiglio nazionale cui partecipavano i generali Abdel Fattah al-Burhan e Mohamed Hamdan Dagalo. I due organizzarono nel 2021 un colpo di stato per rovesciare il governo di transizione, ma nel 2023 vennero meno al loro accordo per la condivisione del potere portando infine all’attuale guerra e rinfocolando forti divisioni nel paese.


