La Francia ha ceduto al Senegal l’ultima base militare in cui aveva ancora dei soldati, che ora lasceranno gradualmente il paese

Un soldato senegalese durante una parata per l'anniversario dell'indipendenza del Senegal dalla Francia, ad aprile del 2025 (EPA/JEROME FAVRE/ANSA)
Un soldato senegalese durante una parata per l'anniversario dell'indipendenza del Senegal dalla Francia, ad aprile del 2025 (EPA/JEROME FAVRE/ANSA)

Giovedì mattina la Francia ha ceduto al governo del Senegal l’ultima struttura militare in cui aveva ancora dei soldati, completando di fatto il ritiro dei propri militari da tutta l’Africa occidentale e centrale. La base militare riconsegnata al Senegal è quella di Camp Geille, che era anche la più estesa all’interno del paese. Al suo interno operavano circa 350 soldati che ora abbandoneranno il paese, ritornando gradualmente in Francia nell’arco del prossimi tre mesi. In Senegal l’esercito francese era presente dal 1960, anno in cui il paese ottenne l’indipendenza, per via di un accordo di collaborazione militare.

Il ritiro della presenza militare francese in Senegal era iniziato a marzo. Dal 2022 l’esercito francese si è ritirato progressivamente da Mali, Burkina Faso, Niger, Ciad, Costa d’Avorio e Gabon, dove l’ex base francese è diventata un “campo condiviso” franco-gabonese incentrato sull’addestramento. L’influenza francese è sempre più debole sia nell’Africa Subsahariana che nel cosiddetto Sahel, un insieme di stati molto povero di risorse e molto instabile anche a causa del durissimo regime coloniale che la Francia aveva imposto fino agli inizi del Novecento, e da dove non se ne era di fatto mai andata. Continuano invece a esserci soldati francesi nel Gibuti, piccolo stato dell’Africa orientale, e nel Gabon, in Africa centrale.

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