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  • Mercoledì 16 luglio 2025

Il primo ministro francese ha proposto di abolire due giorni festivi

Per ridurre il deficit pubblico del paese al 4,6 per cento del PIL entro il 2026

Il primo ministro francese François Bayrou, Parigi, 15 luglio
(Stefano Lorusso/ZUMA/Ansa)
Il primo ministro francese François Bayrou, Parigi, 15 luglio (Stefano Lorusso/ZUMA/Ansa)
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Martedì 15 luglio il primo ministro François Bayrou ha presentato un piano per ridurre il deficit pubblico al 4,6 per cento del PIL entro il 2026, rispetto al 5,8 per cento del 2024. Tra le misure previste dal piano di Bayrou, e molto criticate da sindacati e opposizioni, c’è l’abolizione di due giorni festivi che porterebbe 5 miliardi di euro al bilancio dello stato.

Inizialmente l’obiettivo del governo francese era quello di recuperare 40 miliardi, ma dopo il riarmo militare annunciato dal presidente Emmanuel Macron domenica sera, che prevede una spesa ulteriore di 3,5 miliardi, l’obiettivo è salito a 43,8 miliardi di euro entro il 2026.

Durante una conferenza stampa, Bayrou ha detto che la Francia si trova in un momento critico della sua storia, ha citato come metro di paragone la crisi economica della Grecia degli anni 2015-2019, che, sovraindebitata, aveva dovuto fare enormi sacrifici, e ha detto che ogni secondo che passa il deficit della Francia aumenta di 5mila euro: «I francesi considerano normale, da decenni, che lo Stato paghi tutto», ha detto.

Bayrou ha proposto di eliminare due giorni festivi, il lunedì di Pasqua e l’8 maggio. Istituito come giorno festivo nel 1953, l’8 maggio commemora la resa della Germania nazista nel 1945: la giornata di festa fu abolita dal presidente Charles de Gaulle nel 1959 e poi ripristinata da François Mitterrand nel 1981. Bayrou ha precisato che il mese di maggio è diventato «un vero e proprio formaggio svizzero, dove la gente salta da un ponte all’altro», ma ha anche aggiunto di essere pronto ad accettare o a prendere in considerazione altre proposte.

L’idea è stata immediatamente criticata dai principali sindacati francesi: la CGT ha fatto sapere che abolire l’8 maggio mentre «l’estrema destra è sulla soglia del potere» sarebbe molto grave. Jordan Bardella, del partito di estrema destra Rassemblement national (RN), ha criticato a sua volta la proposta definendola una provocazione e «un attacco diretto alla nostra storia, alle nostre radici e alla Francia del lavoro», mentre Jean-Luc Mélenchon, leader del partito di sinistra radicale La France Insoumise (LFI), ha detto che questa misura è il «simbolo» della «violenza sociale del piano Bayrou». Secondo Mélenchon, inoltre, il problema del piano del primo ministro è che non prevede che i più ricchi contribuiscano in modo sufficiente a risanare le finanze dello stato.

La maggior parte dei 44 miliardi da recuperare deriverà da risparmi e dalla soppressione temporanea di alcune agevolazioni fiscali. Bayrou ha, tra le altre cose, proposto la riduzione delle spese di funzionamento dei ministeri e ha detto che un funzionario su tre che andrà in pensione non sarà sostituito. Ha parlato della soppressione di oltre 1.000 posti di lavoro in «agenzie improduttive che disperdono l’azione dello Stato» e della soppressione di altri 3.000 posti di funzionario nel 2026, «esclusi gli insegnanti nell’ambito della riforma della scuola».

Nel frattempo l’estrema destra e la sinistra radicale, criticando la manovra, hanno promesso di far cadere il governo con una mozione di sfiducia.