Una disertrice della Corea del Nord ha fatto causa a Kim Jong Un per le torture subite durante la sua prigionia nel paese

Una manifestazione di disertori nordcoreani fuori dall'ambasciata cinese a Seul, in Corea del Sud, che chiede al governo cinese di smettere di rimandare in Corea del Nord le persone che fuggono dal paese (AP Photo/Ahn Young-joon)
Una manifestazione di disertori nordcoreani fuori dall'ambasciata cinese a Seul, in Corea del Sud, che chiede al governo cinese di smettere di rimandare in Corea del Nord le persone che fuggono dal paese (AP Photo/Ahn Young-joon)

Choi Min-kyung, una donna fuggita dalla Corea del Nord che ora vive in quella del Sud, ha fatto causa presso un tribunale sudcoreano al dittatore nordcoreano Kim Jong Un, in quanto rappresentante del paese da lui governato, per le torture e le violenze sessuali che aveva subìto durante un periodo di detenzione in diversi carceri nordcoreani. La donna, che chiede circa 31mila euro di danni, ha anche chiesto al tribunale di indagare su Kim per capire se sia perseguibile dagli organi di giustizia internazionali per violazione dei diritti umani. È la prima denuncia di questo tipo presentata da un disertore nordcoreano (come vengono chiamate tipicamente le persone che riescono a fuggire dal paese, anche quando sono civili).

Choi è fuggita diverse volte dalla Corea del Nord verso la Cina, ed è stata ripetutamente rimpatriata: in un caso, nel 2008, fu imprigionata per cinque mesi, durante i quali subì le torture descritte nella denuncia. Choi ha detto di essere stata picchiata ripetutamente, di essere stata torturata venendo costretta sistematicamente a rimanere per ore in posizioni di stress, e di aver subìto una violenza sessuale durante una perquisizione. Ora Choi vive da 13 anni in Corea del Sud, ma ha detto al Guardian che soffre di stress post traumatico a causa delle torture.

Il tribunale sudcoreano può accettare la causa perché la Corea del Sud non considera il Nord come uno stato indipendente ma come parte del suo territorio (e il Nord fa lo stesso con il Sud). I due stati furono separati dopo la Seconda guerra mondiale e non hanno mai formalmente posto fine con un trattato alla Guerra di Corea, che venne combattuta fra il 1950 e il 1953. La giustizia sudcoreana comunque non ha mezzi per far rispettare alle autorità nordcoreane un’eventuale sentenza che dia ragione a Choi.