L’Antitrust francese ha multato il marchio d’abbigliamento cinese Shein per 40 milioni di euro per pratiche commerciali ingannevoli

L’autorità antitrust francese ha multato per 40 milioni di euro il marchio di abbigliamento economico e di scarsa qualità cinese Shein, per pratiche commerciali ingannevoli. L’azienda avrebbe aumentato i prezzi dei propri prodotti poco prima di applicare una serie di sconti, inducendo i consumatori a credere di approfittare di offerte vantaggiose, quando in realtà i ribassi erano fittizi o poco significativi.
Un’indagine dell’antitrust ha rilevato che l’11 per cento degli sconti pubblicizzati erano in realtà aumenti di prezzo camuffati, mentre nel 57 per cento dei casi non vi era alcuna reale riduzione. L’antitrust ha accusato inoltre Shein di aver fornito informazioni fuorvianti sul proprio impatto ambientale, presentandosi come un marchio attento alla sostenibilità senza però fornire prove concrete a sostegno delle proprie affermazioni.
L’antitrust aveva informato Shein delle irregolarità già nel 2024: l’azienda sostiene che, una volta ricevuta la notifica formale, ha adottato misure correttive nel giro di due mesi, modificando la comunicazione degli sconti e adeguandosi alle normative ambientali francesi, in particolare sull’obbligo di segnalare la presenza di microfibre plastiche.
A inizio giugno l’Organizzazione europea dei consumatori, un ente che riunisce le associazioni dei consumatori di 32 paesi, aveva presentato alle autorità europee un reclamo in cui accusava Shein di usare pratiche commerciali ingannevoli per indurre i consumatori a comprare più vestiti.
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