L’ex militante neofascista Paolo Bellini è stato condannato in via definitiva all’ergastolo per concorso nella strage di Bologna

Paolo Bellini in tribunale a Bologna, a marzo del 2024 (ANSA/MAX CAVALLARI)
Paolo Bellini in tribunale a Bologna, a marzo del 2024 (ANSA/MAX CAVALLARI)

La Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo di Paolo Bellini per concorso nella strage alla stazione di Bologna, che il 2 agosto del 1980 provocò 85 morti e 200 feriti. Bellini è un ex militante neofascista ed esponente del gruppo Avanguardia Nazionale: era stato condannato in primo grado nel 2022, alla fine del procedimento noto come “processo ai mandanti”, e la condanna era stata confermata in appello nel 2024. Nell’ordinamento italiano la Cassazione è il tribunale a cui spetta l’ultimo grado di giudizio: la condanna di Bellini è quindi definitiva.

Bellini è accusato di aver compiuto la strage in concorso con altre persone già condannate, tra cui Giuseppe Valerio (detto Giusva) Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini e Gilberto Cavallini; e con Licio Gelli, fondatore e capo della loggia massonica segreta P2, Umberto Ortolani, faccendiere e braccio destro di Gelli, Federico Umberto D’Amato, direttore dell’Ufficio affari riservati del ministero dell’Interno, e Mario Tedeschi, politico eletto con il Movimento Sociale Italiano (MSI) e storico direttore del giornale di destra Il Borghese. Questi ultimi quattro sono morti.