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  • Lunedì 30 giugno 2025

Israele sta costringendo ancora i palestinesi a lasciare il nord della Striscia

E ha cominciato un'intensa campagna di bombardamenti contro la città di Gaza: decine di persone sono state uccise

Persone palestinesi sfollate in seguito all'ordine di evacuazione sulla città di Gaza, 29 giugno 2025 (AP Photo/Jehad Alshrafi)
Persone palestinesi sfollate in seguito all'ordine di evacuazione sulla città di Gaza, 29 giugno 2025 (AP Photo/Jehad Alshrafi)
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L’esercito israeliano domenica ha emesso un nuovo ordine di evacuazione su quasi tutta la città di Gaza e su Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza: è il più grande ordine di evacuazione da quando la guerra è ricominciata, a marzo. Dopo l’ordine, lunedì Israele ha cominciato a bombardare pesantemente varie aree nel nord della Striscia: ha colpito numerosi quartieri residenziali a est della città di Gaza (una delle zone interessate dall’evacuazione) e il campo profughi di al Shati, sempre nelle vicinanze della città.

Tra le altre cose, secondo vari media Israele ha bombardato una scuola nel quartiere di Zeitoun, dove alcune famiglie di sfollati avevano cercato rifugio: sono state uccise almeno 10 persone. Secondo un conteggio delle autorità sanitarie palestinesi (controllate da Hamas), le persone uccise in questi bombardamenti e in altri attacchi israeliani sono almeno 60: oltre a quelle uccise a Zeitoun, 22 persone sono state uccise da un bombardamento sul lungomare della città di Gaza; altre 13 a sud-ovest della città, principalmente durante delle sparatorie.

Erano diversi mesi che Israele non bombardava la città di Gaza e i suoi dintorni. Dopo l’accordo per il cessate il fuoco approvato a gennaio e poi interrotto da Israele a metà marzo, molte persone che erano state evacuate nei primi mesi della guerra erano quindi rientrate in città. Ora stanno di nuovo cercando di scappare.

Nel suo ordine di evacuazione di domenica, Israele aveva ordinato alla popolazione palestinese di spostarsi verso sud, dove si trova il già sovrappopolato campo per sfollati di al Mawasi. È una decisione che rispecchia uno degli obiettivi ormai evidenti di Israele, cioè lo svuotamento forzato di quell’area, dove fino a maggio c’erano centinaia di migliaia di persone.

– Leggi anche: Israele occupa più dell’80 per cento della Striscia di Gaza

La città di Gaza negli ultimi mesi era rimasta anche uno dei pochissimi posti nella Striscia a non essere sottoposti a un ordine di evacuazione. Secondo un rapporto pubblicato dalle Nazioni Unite la settimana scorsa, più dell’80 per cento della Striscia ne era interessato: ora è ancora di più. Restano escluse soltanto le città di Deir al Balah e Nuseirat (entrambe nel centro) e al Mawasi, sulla costa sud.

Dall’inizio della guerra Israele ha comunque più volte bombardato anche aree designate come sicure. Secondo alcuni medici sentiti da Reuters, è successo anche in questi giorni, quando cinque persone sono state uccise in un bombardamento molto vicino al campo per sfollati di al Mawasi.

– Leggi anche: L’inchiesta di Haaretz sulle stragi di palestinesi durante la distribuzione del cibo a Gaza