Alessandro Impagnatiello è stato condannato all’ergastolo anche in appello per il femminicidio di Giulia Tramontano

La Corte d’assise d’Appello di Milano ha condannato in secondo grado all’ergastolo Alessandro Impagnatiello per il femminicidio di Giulia Tramontano, avvenuto il 27 maggio del 2023. I giudici hanno confermato la sentenza di primo grado dello scorso novembre, escludendo però l’aggravante della premeditazione e conservando invece quelle della crudeltà e del legame affettivo.
L’avvocata di Impagnatiello, Giulia Gerardini, aveva chiesto l’esclusione di due aggravanti e puntava a ridurre la pena a 30 anni di carcere. Nel suo intervento invece la sostituta procuratrice generale di Milano, Maria Pia Gualtieri, ha insistito sui tentativi dell’imputato di sviare le indagini con le sue numerose bugie e ha detto che non meritava circostanze attenuanti.
Tramontano aveva 29 anni, era incinta di sette mesi, e venne uccisa con un coltello a Senago, vicino a Milano, nella casa dove viveva con Impagnatiello. L’uomo, che ha 31 anni e faceva il barman, nascose il corpo per quattro giorni inscenando la sua scomparsa, poi confessò.
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– Ascolta anche: La puntata di Indagini sul femminicidio di Giulia Tramontano


