Alessandro Impagnatiello è stato condannato all’ergastolo anche in appello per il femminicidio di Giulia Tramontano

Alessandro Impagnatiello in tribunale a Milano per la sentenza d'appello, 25 giugno 2025 (Stefano Porta/LaPresse)
Alessandro Impagnatiello in tribunale a Milano per la sentenza d'appello, 25 giugno 2025 (Stefano Porta/LaPresse)

La Corte d’assise d’Appello di Milano ha condannato in secondo grado all’ergastolo Alessandro Impagnatiello per il femminicidio di Giulia Tramontano, avvenuto il 27 maggio del 2023. I giudici hanno confermato la sentenza di primo grado dello scorso novembre, escludendo però l’aggravante della premeditazione e conservando invece quelle della crudeltà e del legame affettivo.

L’avvocata di Impagnatiello, Giulia Gerardini, aveva chiesto l’esclusione di due aggravanti e puntava a ridurre la pena a 30 anni di carcere. Nel suo intervento invece la sostituta procuratrice generale di Milano, Maria Pia Gualtieri, ha insistito sui tentativi dell’imputato di sviare le indagini con le sue numerose bugie e ha detto che non meritava circostanze attenuanti.

Tramontano aveva 29 anni, era incinta di sette mesi, e venne uccisa con un coltello a Senago, vicino a Milano, nella casa dove viveva con Impagnatiello. L’uomo, che ha 31 anni e faceva il barman, nascose il corpo per quattro giorni inscenando la sua scomparsa, poi confessò.

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Se hai bisogno di aiuto o sostegno qui c’è l’elenco di tutti i numeri telefonici dei centri antiviolenza della rete Di.Re. È anche possibile chiamare il numero antiviolenza e stalking 1522, gratuito, attivo 24 ore su 24 con un’accoglienza disponibile in italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo. In entrambi i casi si riceveranno indicazioni da persone che hanno l’esperienza e la formazione più completa per occuparsi della questione. È anche possibile, di fronte a una situazione di emergenza, chiamare i carabinieri o la polizia al 112.

– Ascolta anche: La puntata di Indagini sul femminicidio di Giulia Tramontano