L’ex allenatrice della nazionale di ginnastica ritmica, Emanuela Maccarani, è stata squalificata per tre mesi per il caso degli abusi

L’ex allenatrice della nazionale di ginnastica ritmica Emanuela Maccarani, al centro di un caso di presunti abusi contro alcune atlete, ha patteggiato una squalifica di tre mesi con la procura sportiva federale per l’accusa di comportamenti antisportivi. È stata invece archiviata l’accusa di maltrattamenti, su cui quindi non si farà un secondo processo sportivo. Il primo processo sportivo si era concluso con una semplice ammonizione per Maccarani, ma erano emerse possibili irregolarità ed era stata ordinata la sua ripetizione.
Il procedimento contro Maccarani appena concluso è un processo sportivo, giudicato in questo caso dagli organi della Federazione Ginnastica d’Italia: è quindi distinto da quello penale, ancora in corso, giudicato dai normali tribunali. Le accuse per cui Maccarani ha patteggiato la squalifica riguardano il tentativo di manipolare le indagini, inviando al procuratore della Federazione una lista di atlete a lei favorevoli da sentire nel processo, che conteneva anche alcune indicazioni sulle loro testimonianze.
L’inchiesta era iniziata alla fine del 2022, dopo che le ex atlete Nina Corradini e Anna Basta avevano denunciato i maltrattamenti e le umiliazioni nei loro confronti da parte di Maccarani, allora allenatrice della nazionale e responsabile tecnica dell’Accademia di Desio, il centro della Federazione dove la nazionale si allena. Le accuse contro di lei riguardavano pressioni, offese e umiliazioni sul peso e sulla magrezza che sarebbero state usate come leva di manipolazione psicologica a livello sistemico, con possibili danni sulla salute delle atlete fin dalla più giovane età.
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