In India è normale tenersi per mano tra uomini eterosessuali

È un gesto di amicizia e non ha connotazioni romantiche, che invece potrebbero rappresentare un problema

Due uomini mano nella mano in un parco a New Delhi, India, nel febbraio del 2011 (Tim Graham/Getty Images)
Due uomini mano nella mano in un parco a New Delhi, India, nel febbraio del 2011 (Tim Graham/Getty Images)
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Nel 2018 il fotografo inglese Vincent Dolman fece un viaggio in India. Ci era già stato otto o nove volte, e dovunque si trovasse aveva sempre visto uomini che si tenevano per mano: così decise di farne un progetto fotografico. Ogni volta che scattava una foto chiedeva alle coppie di uomini come mai lo facessero, e loro lo guardavano come se stesse chiedendo qualcosa di sciocco, raccontò in un articolo pubblicato su Verve Magazine: la loro risposta era semplicemente che erano «migliori amici».

Le norme sociali delle culture occidentali hanno reso molte forme di contatto fisico tra gli uomini eterosessuali motivo di imbarazzo e talvolta di disagio, e tenersi per mano per la maggior parte di loro è qualcosa di impensabile. In India invece è frequente vederlo, ma è un gesto che non ha niente di romantico, e non c’entra nemmeno l’attrazione sessuale: è una consuetudine che esiste da secoli ed è considerata un simbolo di amicizia, fiducia e lealtà tra due persone. Lo si fa a tutte le età, a volte anche solo agganciandosi i mignoli.

Al contrario, in India gli uomini gay tendono a evitare di mostrare affetto in pubblico – e quindi anche di darsi la mano – per il timore di ripercussioni, come succede spesso anche nelle società occidentali. L’India ha decriminalizzato l’omosessualità solo nel 2018, ma le unioni tra persone dello stesso sesso non sono riconosciute, e le persone della comunità LGBTQ+ vengono ancora pesantemente discriminate.

Tenersi le mani tra uomini eterosessuali non è un gesto che si vede solo in India, ma è diffuso come forma di affetto, rispetto e uguaglianza anche in altri paesi africani, asiatici o arabi, come l’Arabia Saudita. Nel 2005 per esempio il presidente degli Stati Uniti George W. Bush fu fotografato con il principe ereditario saudita Abdullah mano nella mano in segno di amicizia. Ma in India ha anche un significato spirituale più profondo: si ritiene che possa rafforzare il rapporto tra due persone, e pertanto si usa farlo sia durante le preghiere o nei matrimoni, sia in occasioni difficili, come ai funerali.

La prima foto scattata da Dolman per il suo servizio fu di un uomo che teneva per mano il figlio mentre chiacchieravano al tramonto. Per lui fu un gesto «bellissimo, molto gentile e delicato». E forse, nelle sue parole, rappresentava «quel tipo di amore tra uomini che nella società occidentale non mostriamo perché abbiamo paura di non essere abbastanza machi, o qualcosa del genere».

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