Un giudice federale ha ordinato al governo degli Stati Uniti di agevolare il ritorno di un altro immigrato espulso violando la legge

Dei poliziotti federali dopo l'arresto di due persone fuori da un tribunale che si occupa di immigrazione a Phoenix, in Arizona, 21 maggio 2025
Dei poliziotti federali dopo l'arresto di due persone fuori da un tribunale che si occupa di immigrazione a Phoenix, in Arizona, 21 maggio 2025 (AP Photo/Ross D. Franklin)

Venerdì un giudice federale statunitense ha ordinato al governo di Donald Trump di agevolare il ritorno negli Stati Uniti di un uomo guatemalteco espulso dal paese e mandato in Messico, dopo che il dipartimento di Giustizia aveva ammesso che era stato commesso un errore nella gestione del suo caso. L’uomo, identificato con la sigla O.C.G., è omosessuale e per questo teme di subire discriminazioni e forme di oppressione in Messico. L’Immigration and Customs Enforcement (ICE), l’agenzia federale che si occupa di far rispettare le leggi sull’immigrazione, non aveva chiesto all’uomo se temeva per la propria sicurezza in Messico, prima di mandarcelo, come invece era tenuta a fare.

Il giudice, Brian Murphy, si è espresso sul caso dopo che O.C.G. e altre persone immigrate avevano fatto causa all’amministrazione Trump. Il suo ordine vieterebbe al governo di espellere persone dagli Stati Uniti e mandarle in paesi diversi dai loro senza prima aver indagato sui loro eventuali problemi di sicurezza personale in quei paesi. Non è il primo caso in cui un tribunale ordina al governo di far rientrare negli Stati Uniti una persona espulsa illecitamente. Ad aprile la Corte suprema statunitense aveva chiesto con un ordine non vincolante per il governo di agevolare il ritorno di Kilmar Abrego Garcia, un uomo ingiustamente espulso a El Salvador a marzo. Garcia, che aveva un regolare permesso di soggiorno negli Stati Uniti, si trova tuttora in carcere a El Salvador.

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