Una giudice messicana in pensione è stata arrestata in relazione al caso della scomparsa di 43 studenti nel 2014

La polizia messicana ha arrestato una giudice in pensione con l’accusa di aver contribuito a far sparire delle prove relative alla scomparsa di 43 studenti a Iguala, nello stato messicano di Guerrero, nel 2014. La vicenda degli studenti messicani scomparsi è uno dei casi di cronaca più noti, discussi e contestati della storia recente del Messico, e i risultati preliminari di un’indagine svolta da una commissione governativa nel 2022 avevano concluso che nella loro scomparsa e probabile uccisione erano stati coinvolti esponenti di alto livello delle autorità federali e statali messicane.
La giudice che è stata arrestata si chiama Lambertina Galeana Marín, ha 79 anni e era la presidente del tribunale superiore di giustizia dello stato di Guerrero quando gli studenti scomparvero: è sospettata di aver ordinato di far sparire alcuni filmati di videosorveglianza che gli investigatori ritengono fondamentali per capire quanto successo.
Il 26 settembre del 2014 circa cento studenti furono fermati dalla polizia a un posto di blocco mentre stavano andando alla commemorazione di un massacro di giovani avvenuto nel 1968. Ci fu una sparatoria: alcuni studenti furono uccisi sul posto e altri riuscirono a fuggire, mentre in 43 vennero arrestati. Da allora di loro non si seppe più nulla. A oggi sono stati identificati i resti di tre di loro: ufficialmente gli altri quaranta risultano scomparsi.
Il posto di blocco dove poi ci fu la sparatoria si trovava sulla strada fuori dal tribunale. Due dipendenti avevano al tempo riferito agli investigatori che le telecamere di sicurezza del palazzo avevano ripreso l’accaduto, tuttavia il filmato non fu mai consegnato e quando si provò a recuperarlo, quasi un anno dopo dai fatti, gli investigatori dissero che era «andato perduto».
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