È stato trovato un secondo squarcio sullo scafo della Seajewel, la petroliera danneggiata a Savona a febbraio

È stato trovato un secondo squarcio nello scafo della Seajewel, la petroliera battente bandiera di Malta che era stata danneggiata nel porto di Vado Ligure, in provincia di Savona, nella notte tra il 14 e il 15 febbraio scorso. Inizialmente dalle indagini era stata riscontrata soltanto una grossa falla di oltre un metro e mezzo. Della seconda per ora non si sa molto altro: è stata scoperta dai consulenti nominati dalla procura di Genova quando la nave è stata portata in secca al porto del Pireo, in Grecia, per essere riparata.
Non è chiaro come mai questa seconda falla non sia stata individuata dai sommozzatori che nei mesi scorsi hanno ispezionato la nave quando era ancora in acqua a Vado Ligure. Neanche la presunta seconda esplosione ha comunque provocato una rottura della camera interna dello scafo che conteneva il petrolio, dunque non c’è stato nessun sversamento in mare come già si era potuto verificare. L’ipotesi è che i due ordigni siano stati attaccati alla nave con dei magneti.
La petroliera è in Grecia perché la sua compagnia, la Thenamaris, è greca. In parallelo all’indagine della procura di Genova per naufragio con l’aggravante del terrorismo, è in corso una seconda indagine condotta dagli investigatori greci su un’altra nave petroliera della Thenamaris, la Seacharm, che era stata danneggiata poche settimane prima della Seajewel con modalità molto simili.