Il Pakistan ha espulso più di 80mila persone afghane nell’ultimo mese

Famiglie afghane che lasciano il Pakistan (AP Photo/Muhammad Sajjad)
Famiglie afghane che lasciano il Pakistan (AP Photo/Muhammad Sajjad)

Il Pakistan ha espulso, rimandandole in Afghanistan, più di 80mila persone afghane dalla fine di marzo, quando aveva annunciato di voler accelerare il «piano di rimpatrio degli stranieri irregolari» avviato a novembre del 2023 per via delle tensioni col governo talebano. Le persone espulse sono teoricamente immigrati irregolari o con permessi temporanei che in questi giorni sono stati revocati: alcuni vivono in Pakistan da anni dopo essere scappati dall’Afghanistan e altri sono nati lì da genitori immigrati. Il 30 giugno è previsto che vengano invalidati anche i permessi per i rifugiati, che sono centinaia di migliaia nel paese.

Venerdì un portavoce del ministero dell’Interno del Pakistan, Talal Chaudhry, aveva ribadito che la scadenza per le persone irregolari che devono lasciare il paese è il 30 aprile (rimandata di un mese da quella iniziale del 31 marzo), e che chiunque nel paese affitti una casa o un negozio a una persona afghana irregolare viola la legge. Secondo l’UNHCR, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, in Pakistan vivono 3 milioni e mezzo di afghani, di cui circa la metà sono senza documenti e potrebbero essere espulsi. Da quando hanno ripreso il potere, nell’agosto del 2021, i talebani hanno progressivamente e nuovamente smantellato diritti e libertà individuali, in particolare delle donne.

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