L’ex presidente del Perù Ollanta Humala è stato condannato a 15 anni di carcere per corruzione

(AP Photo/Kirill Kudryavtsev, pool)
(AP Photo/Kirill Kudryavtsev, pool)

L’ex presidente del Perù Ollanta Humala è stato condannato a 15 anni di carcere per corruzione: un tribunale di Lima lo ha ritenuto colpevole di aver accettato finanziamenti illeciti da Odebrecht, la più grande società edile del Sudamerica, per finanziare le sue campagne elettorali. Ollanta Humala è stato presidente del paese tra il 2011 e il 2016: è il leader del Partido Nacionalista Peruano, che ha posizioni nazionaliste di estrema sinistra. Insieme a lui è stata condannata a 15 anni anche la moglie, Nadine Heredia, con l’accusa di riciclaggio.

Entrambi erano a processo per lo scandalo Odebrecht, che coinvolge più di dieci paesi dell’America Latina (tra cui Argentina, Venezuela e Colombia) e America Centrale (per esempio Panama): erano stati arrestati nel 2017 e rilasciati dopo nove mesi di detenzione preventiva.

Il caso Odebrecht è venuto fuori per la prima volta diversi anni fa a partire da un’indagine in Brasile che portò alla scoperta delle complesse attività della “divisione delle operazioni strutturate” della società, a tutti gli effetti un reparto di corruzione, che stando alle accuse avrebbe gestito pagamenti illeciti per centinaia di milioni di euro. In sintesi, la società pagava tangenti ai governi per garantirsi enormi appalti nel settore dell’edilizia. Dopo la condanna Humala è stato portato in carcere, mentre la moglie ha fatto sapere poco dopo di essere nell’ambasciata brasiliana a Lima, dove ha chiesto asilo: al momento non si sa se le sia stato concesso.