La procura di Belluno ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta sul presunto sabotaggio della pista da bob di Cortina

Il cantiere della pista da bob di Cortina (Ansa/Andrea Solero)
Il cantiere della pista da bob di Cortina (Ansa/Andrea Solero)

La procura di Belluno ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta sul presunto sabotaggio della pista da bob di Cortina dello scorso 21 febbraio, quando un grosso tubo del sistema di refrigerazione era stato trovato sulla strada principale del cantiere. Lo ha scritto per primo il Fatto Quotidiano, secondo cui le indagini hanno convinto la procura che si sia trattato di un fatto accidentale e non di un sabotaggio intenzionale.

Della costruzione degli impianti per le Olimpiadi invernali 2026 si occupa la società Simico: dopo il ritrovamento del tubo aveva denunciato «un sabotaggio» organizzato per rallentare i lavori. Nel giro di poche ore molti politici – e soprattutto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini – avevano sostenuto questa ipotesi, su cui comunque da subito c’erano stati molti dubbi. Si era detto sicuro di un sabotaggio anche il commissario del governo per le opere olimpiche Fabio Saldini, che aveva seguito i lavori.

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