Gli Stati Uniti hanno detto che l’uomo ingiustamente espulso a El Salvador sta bene

Sabato il funzionario del dipartimento di Stato statunitense Michael Kozak ha fatto sapere che Kilmar Abrego Garcia, l’uomo espulso per errore dagli Stati Uniti e attualmente detenuto in una prigione di El Salvador, è vivo e sta bene. Garcia, cittadino 29enne di El Salvador che aveva un regolare permesso di soggiorno per stare negli Stati Uniti, era stato espulso lo scorso 15 marzo in quanto sospettato di appartenere a una banda criminale salvadoregna: il dipartimento della Sicurezza interna aveva in seguito ammesso però che l’uomo era stato espulso per un errore amministrativo, perché la polizia riteneva che il suo permesso di soggiorno fosse scaduto.
Un tribunale federale aveva ordinato all’amministrazione del presidente Donald Trump di riportare l’uomo negli Stati Uniti: il governo però si era opposto, dicendo che il giudice federale aveva oltrepassato le proprie competenze. Garcia al momento si trova nel carcere di massima sicurezza noto come CECOT (Centro di detenzione per il terrorismo), usato per i criminali ritenuti più pericolosi. Nel carcere i detenuti vivono ammassati, subiscono percosse, abusi e violazioni costanti dei diritti umani.
Nel frattempo la Corte suprema degli Stati Uniti ha chiesto all’amministrazione Trump di agevolare il rientro negli Stati Uniti di Garcia, anche se non ha imposto direttamente di riportarlo indietro.


