Gli Stati Uniti hanno espulso a El Salvador altre 17 persone accusate di far parte di bande criminali

Lunedì il dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha detto di aver espulso a El Salvador altre 17 persone, sospettate di far parte della banda criminale salvadoregna MS-13 o di quella venezuelana Tren de Aragua. Secondo quanto detto in forma anonima da un funzionario dell’amministrazione statunitense al New York Times tra di loro ci sarebbero 10 cittadini di El Salvador e 7 del Venezuela, che sarebbero stati espulsi secondo le normali procedure previste dalle leggi statunitensi sull’immigrazione.
A marzo l’amministrazione aveva espulso più di 200 persone a El Salvador seguendo invece un’altra procedura, che faceva riferimento a una legge del 1798, l’Alien Enemies Act, che attribuisce al presidente maggiori poteri per espellere presunte minacce straniere in tempo di guerra. Il ricorso ai poteri conferiti da quella legge era poi stato bloccato da un giudice. L’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump ha comunque descritto le espulsioni di domenica come un’operazione antiterrorismo, dato che considera le due bande criminali come gruppi terroristici. Anche il presidente di El Salvador, Nayib Bukele, che governa da anni in maniera autoritaria, ha parlato di «un’operazione militare congiunta», nonostante si sia trattato di un’operazione anti-immigrazione.
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