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  • Mercoledì 12 marzo 2025

A Buenos Aires ci sono stati scontri tra polizia e manifestanti fuori dal parlamento

Al consueto corteo contro i tagli voluti da Javier Milei si sono uniti anche tifosi di calcio e attivisti di sinistra: ci sono oltre 30 arresti

Un manifestante sventola una bandiera davanti alle forze dell'ordine in tenuta antisommossa a Buenos Aires, 12 marzo 2025 (REUTERS/ Agustin Marcarian)
Un manifestante sventola una bandiera davanti alle forze dell'ordine in tenuta antisommossa a Buenos Aires, 12 marzo 2025 (REUTERS/ Agustin Marcarian)
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Mercoledì pomeriggio, quando in Italia era già sera, ci sono stati scontri tra le forze dell’ordine e manifestanti davanti al parlamento di Buenos Aires, in Argentina. La polizia ha arrestato almeno 31 persone. Ci sono anche feriti, tra cui almeno due agenti di polizia e una donna che è stata colpita con una pietra.

Il tutto è avvenuto durante l’ormai consueta manifestazione con cui ogni mercoledì centinaia di persone pensionate si riuniscono nella capitale argentina per protestare contro gli ampi tagli alla spesa pubblica voluti dal presidente Javier Milei. Alle proteste questa volta si sono uniti anche gruppi di tifosi di calcio e attivisti di sinistra.

Alcuni manifestanti hanno incendiato i cassonetti della spazzatura e un’auto della polizia nelle vie limitrofe ad Avenida de Mayo, dove si trova il parlamento; altri hanno lanciato pietre contro gli agenti, e altri ancora hanno usato bastoni o le aste delle bandiere per colpire la polizia, che ha risposto a sua volta sparando proiettili di gomma, usando gas lacrimogeni e adoperando degli idranti.

Ci sono state tensioni anche davanti alla Casa Rosada, la residenza del presidente argentino, che si trova a circa un chilometro e mezzo dal parlamento, all’estremità opposta di Avenida de Mayo. Anche lì sono state mobilitate le forze di sicurezza.

Un’auto della polizia incendiata dai manifestanti a Buenos Aires, 12 marzo 2025 (AP Photo/ Rodrigo Abd)

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