34 persone sono state arrestate per detenzione di materiale pedopornografico in varie regioni italiane

Il procuratore di Catania Francesco Curcio durante una conferenza stampa sull'operazione che ha portato ai 34 arresti, Catania, 28 febbraio 2025
Il procuratore di Catania Francesco Curcio durante una conferenza stampa sull'operazione che ha portato ai 34 arresti, Catania, 28 febbraio 2025 (ANSA/DOMENICO TROVATO)

Un’indagine della polizia postale in 56 città di undici regioni italiane ha portato all’arresto di 34 persone per detenzione di materiale pedopornografico, tra cui immagini che ritraevano anche bambini molto piccoli. Sono indagate in tutto 115 persone, a cui sono stati sequestrati i computer e decine di migliaia di contenuti illegali: sono tutti uomini, tra i 21 e i 59 anni e di varia estrazione sociale. In due casi sono stati trovati in possesso di immagini che, secondo la polizia, erano state prodotte da loro stessi (se confermato, verrebbero quindi accusati anche di abusi su minori).

L’indagine è stata coordinata dalla procura distrettuale di Catania. Gli indagati ottenevano il materiale attraverso gruppi di una piattaforma di messaggistica online, dove erano registrati in modo anonimo e su cui i messaggi erano protetti da un sistema di crittografia. Per identificarli, la polizia ha fatto infiltrare 500 agenti che si sono finti interessati al materiale. In questi stessi giorni l’Europol, l’agenzia di polizia dell’Unione Europea, ha condotto una delle prime operazioni contro la diffusione di materiale pedopornografico prodotto con l’intelligenza artificiale, che ha portato a 25 arresti e ha coinvolto le polizie di 19 paesi ma non l’Italia.