Sabato De Sarno non sarà più il direttore creativo di Gucci
Dov'era arrivato nel 2023 al posto di Alessandro Michele, e con un compito difficile

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Sabato De Sarno non sarà più il direttore creativo di Gucci, l’azienda di moda controllata dal gruppo francese Kering, dove era arrivato nel 2023 prendendo il posto di Alessandro Michele, poi passato all’azienda Valentino. De Sarno, che ha 41 anni ed è nato a Napoli, aveva iniziato a lavorare nel 2005 a Prada per poi passare ad altre importanti aziende, come Dolce & Gabbana e proprio Valentino.
Kering non ha detto chi prenderà il suo posto; De Sarno non ha detto se avrà un ruolo in un’altra azienda. Intanto il 25 febbraio è stata confermata a Milano la sfilata della collezione sia da donna che da uomo per l’autunno/inverno 2025, che però non sarà presentata da De Sarno ma dall’ufficio stile di Gucci: mancano meno di tre settimane e non è chiaro se sarà interamente ridisegnata e quanto rimarrà invece del lavoro di De Sarno.
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De Sarno aveva il difficile compito di far alzare le vendite che dal 2015 al 2019, durante la direzione creativa di Michele, erano triplicate, arrivando a 9,62 miliardi di euro per poi diminuire durante la pandemia. De Sarno si era allontanato molto dallo stile massimalista, per molti al limite del kitsch, di Michele, ispirandosi piuttosto a quello minimalista e molto sexy di Tom Ford, che guidò Gucci dal 1994 al 2004 rendendolo uno dei marchi più desiderati del momento.
Le sue collezioni avevano convinto chi apprezzava la Gucci di quegli anni, ma alcuni critici sostenevano che fossero un po’ troppo commerciali e con un’identità poco chiara; lui ha sempre detto di voler creare vestiti che la gente avesse voglia di indossare e non di commentare o inventare un mondo, come faceva invece Michele. L’ultima sfilata, quella per la collezione da donna primavera/estate 2025 presentata a settembre scorso a Milano, era sembrata più risolta: ispirata agli anni Sessanta, con abiti sexy, lingerie e molta pelle.
Le vendite di Gucci però hanno continuato a calare: nel terzo trimestre dell’anno scorso erano scese del 25 per cento a 1,64 miliardi di euro, con grosse ripercussioni su tutto il gruppo Kering di cui Gucci è il marchio più importante; Kering comunicherà il bilancio annuale l’11 febbraio.


















