Il regista francese Christophe Ruggia è stato condannato a due anni di domiciliari nel primo processo legato al #MeToo in Francia

Christophe Ruggia esce dall'aula dove è stata pronunciata la sentenza contro di lui (AP Photo/Aurelien Morissard)
Christophe Ruggia esce dall'aula dove è stata pronunciata la sentenza contro di lui (AP Photo/Aurelien Morissard)

Il regista francese Christophe Ruggia è stato condannato a due anni di arresti domiciliari per aggressione sessuale nei confronti dell’attrice Adèle Haenel, nel primo processo importante per il #MeToo in Francia. Il giudice ha stabilito anche due anni con pena sospesa e 35mila euro di danni e spese di psicoterapia per Haenel. I crimini sono stati compiuti all’inizio degli anni 2000, quando l’attrice aveva fra i 12 e i 14 anni e il regista ne aveva fra 37 e 39.

Durante il processo, a dicembre, Haenel aveva descritto dettagliatamente le molestie, subite principalmente durante le riprese e la promozione del primo film in cui aveva recitato (Les Diables, del 2002, diretto da Ruggia), e aveva anche raccontato delle conseguenze a lungo termine sulla sua salute mentale. Le accuse di Haenel avevano fatto iniziare il #MeToo in Francia: diverse donne, alcune famose e altre meno famose, avevano cominciato a raccontare le molestie che avevano subìto nel mondo del cinema, dello sport o sul posto di lavoro.

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