Ad Amsterdam decine di manifestanti pro Palestina sono stati arrestati, dopo il divieto di raduni per le violenze contro i tifosi israeliani

Una manifestante pro Palestina ad Amsterdam, il 10 novembre (ANSA/EPA/ROBIN VAN LONKHUIJSEN)
Una manifestante pro Palestina ad Amsterdam, il 10 novembre (ANSA/EPA/ROBIN VAN LONKHUIJSEN)

Domenica decine di manifestanti pro Palestina sono stati arrestati ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, dopo che in città erano state temporaneamente vietate le manifestazioni pubbliche in seguito alle violenze avvenute tra giovedì e venerdì e che avevano coinvolto alcuni tifosi israeliani della squadra di calcio del Maccabi Tel Aviv.

Molti tifosi israeliani, in città per la partita di Europa League contro la squadra locale dell’Ajax, erano stati inseguiti e picchiati da persone che urlavano slogan di sostegno alla Palestina: il governo israeliano aveva definito gli attacchi antisemiti. In seguito era emerso che prima degli scontri i tifosi israeliani radunati in città avevano intonato cori molto violenti nei confronti del popolo palestinese e aggredito un tassista.

Venerdì la sindaca della città, Femke Halsema, aveva annunciato un divieto di raduni pubblici almeno fino alla fine del fine settimana, ma domenica in Piazza Dam, la piazza principale di Amsterdam, decine di manifestanti pro Palestina si sono comunque radunati in modo pacifico, sostenendo di essere liberi di esprimere la propria disapprovazione per la guerra di Israele nella Striscia di Gaza. Secondo l’agenzia di stampa Reuters più di 100 persone sono state arrestate per aver partecipato alla protesta. La polizia di Amsterdam ha confermato che ci sono stati degli arresti, ma non ha specificato quanti.