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  • Lunedì 27 maggio 2024

Marine Le Pen vorrebbe allearsi con Giorgia Meloni

Lo ha detto esplicitamente al Corriere della Sera, ma al momento i loro partiti fanno parte di due gruppi diversi al Parlamento Europeo, e trovare una quadra non sarà facile

Marine Le Pen durante un evento di Rassemblement National a marzo del 2024 (AP Photo/Daniel Cole)
Marine Le Pen durante un evento di Rassemblement National a marzo del 2024 (AP Photo/Daniel Cole)

Sabato, parlando col Corriere della Sera durante un evento della campagna elettorale per le elezioni europee nel nord della Francia, l’ex segretaria del partito francese Rassemblement National Marine Le Pen ha detto che vorrebbe formare un’alleanza al Parlamento Europeo con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. «Adesso è il momento di unirsi», ha detto Le Pen, riferendosi a Meloni. «Se ci riusciamo possiamo diventare il secondo gruppo del Parlamento europeo», ha aggiunto.

Al momento Fratelli d’Italia e Rassemblement National fanno parte di due gruppi diversi al Parlamento Europeo, anche se entrambi si possono definire di estrema destra. Fratelli d’Italia è fra i partiti più influenti dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR), formato sia da partiti che stanno cercando di istituzionalizzarsi e apparire più moderati sia da partiti con tendenze fortemente illiberali. Il Rassemblement National invece fa parte di Identità e Democrazia (ID), gruppo composto da partiti di estrema destra apertamente euroscettici di cui fa parte anche la Lega. Nella legislatura uscente ECR si è avvicinato spesso al centrodestra più istituzionale, mentre ID è rimasto su posizioni piuttosto radicali.

Secondo i sondaggi i partiti di estrema destra stanno andando molto bene un po’ in tutta Europa e alle elezioni europee che si terranno fra il 6 e il 9 giugno a meno di sorprese eleggeranno il numero di parlamentari più alto di sempre. Per questo motivo una eventuale alleanza strutturale o addirittura una fusione fra ECR e ID potrebbe aumentare molto il peso specifico dell’estrema destra all’interno del Parlamento, e magari preludere a una maggioranza che comprenda soltanto partiti di centro e di destra (sarebbe la prima volta nella storia del Parlamento Europeo).

Ormai da giorni sono già in corso estese manovre all’interno dell’estrema destra europea. Giovedì scorso ID (quindi di fatto il Rassemblement National e la Lega) hanno espulso dal gruppo Alternative für Deutschland, che fino a quel momento era stato il terzo partito più influente del gruppo. Questa mossa per il momento ha indebolito notevolmente ID in termini di numero di parlamentari: ma è stata anche letta come una volontà dei partiti del gruppo di distanziarsi, almeno apparentemente, dalle idee estremiste di AfD, per rendersi anche più presentabili a livello europeo.

Durante un’intervista alla trasmissione In mezz’ora andata in onda domenica su Rai 3, Meloni ha detto di essere aperta ad alleanze con qualsiasi partito non di sinistra al Parlamento Europeo, includendo quindi implicitamente anche il Rassemblement National.

Al momento questa unione rimane ostacolata da diversi fattori, gli stessi che l’hanno impedita finora: ECR è tendenzialmente filo-ucraina e meno euroscettica di ID, che invece al suo interno ha vari partiti piuttosto esplicitamente filorussi e che negli anni scorsi hanno fatto campagna per uscire dall’Unione Europea.

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