Il governo del Ciad si è dimesso, dopo la conferma della contestata vittoria alle presidenziali del capo della giunta militare

Succès Masra, primo ministro del Ciad, vota nelle elezioni presidenziali, il 6 maggio 2024 (EPA/CHANCELIN MBAIRAMADJI MOITA)
Succès Masra, primo ministro del Ciad, vota nelle elezioni presidenziali, il 6 maggio 2024 (EPA/CHANCELIN MBAIRAMADJI MOITA)
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Mercoledì il primo ministro del Ciad Succès Masra ha detto di aver dato le dimissioni insieme al governo di transizione di cui faceva parte, nominato lo scorso gennaio. L’annuncio è stato fatto dopo che la Corte Costituzionale del paese aveva confermato il contestato risultato delle elezioni presidenziali di inizio maggio, in cui Masra era stato sconfitto dal presidente ad interim Mahamat Idriss Déby, capo della giunta militare che governa il paese dal 2021. Le elezioni dovrebbero porre fine a quello che Déby, insediatosi, aveva presentato come un periodo di transizione verso un regime democratico nel paese dell’Africa centrale. L’effettivo passaggio a una democrazia è stato comunque messo in dubbio da molti, a partire dallo stesso Masra, che ha detto che si dimette perché con questo risultato elettorale il suo governo diventerà sostanzialmente «irrilevante».

Appena dopo le elezioni Masra aveva parlato però di gravi irregolarità nel voto, e detto che avrebbe contestato i risultati pubblicati dalla commissione elettorale: dopo la loro certificazione da parte della Corte Costituzionale Masra ha detto che non ci sono altri modi legali per contestarli. Secondo i risultati ufficiali Déby ha ottenuto il 61,3 per cento dei voti, mentre Masra il 18,53 per cento.

Masra era un oppositore di Déby, da cui però era stato nominato primo ministro a gennaio, con un accordo piuttosto criticato da altri oppositori. Anche sulla sua candidatura ci sono stati giudizi contrastanti: da un lato l’opposizione e parte della società civile lo avevano accusato di essere un finto candidato per dare l’illusione che le presidenziali fossero più combattute, ma soprattutto democratiche; dall’altro lato, secondo alcuni quella di Masra si sarebbe invece trasformata nel tempo in una vera candidatura. Grazie anche alle molte persone accorse per assistere ai suoi incontri elettorali, soprattutto nel sud del paese, a un certo punto della campagna elettorale Masra aveva infatti assunto toni molto più decisi contro Mahamat Idriss Déby, aumentando gli attacchi e le critiche nei suoi confronti.

Mahamat Idriss Déby è figlio di Idriss Déby Itno, l’ex presidente del paese ucciso nell’aprile del 2021 in circostanze poco chiare pochi giorni dopo un’elezione presidenziale che l’aveva confermato per l’ennesima volta alla guida del Ciad con quasi l’80 per cento dei voti. Mahamat Idriss Déby, che aveva preso il posto del padre grazie al sostegno dell’esercito e ignorando la linea di successione indicata dalla Costituzione ciadiana, aveva sciolto il parlamento, sospeso la Costituzione e promesso di guidare un governo di transizione per 18 mesi, fino a nuove elezioni. Da allora però aveva adottato una serie di provvedimenti per ritardare il voto fino al 2024, oltre ad alcune misure che gli avevano permesso di candidarsi.

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