La ministra Eugenia Roccella ha lasciato un convegno sulla natalità dopo essere stata duramente contestata

(ANSA/ETTORE FERRARI)
(ANSA/ETTORE FERRARI)

Giovedì la ministra per la Famiglia e le Pari opportunità Eugenia Roccella ha interrotto l’intervento che avrebbe dovuto fare al convegno “Stati Generali della Natalità”, a Roma, a causa di intense proteste contro di lei da parte di alcuni manifestanti presenti in sala. Non appena Roccella ha cominciato a parlare, un gruppo di manifestanti ha iniziato a interromperla urlando lo slogan: «Sul mio corpo decido io». La ministra ha quindi detto di essere «d’accordo» con loro, aggiungendo che il problema sta proprio nel fatto che «oggi le donne non decidono fino in fondo, liberamente, se vogliono avere figli». I manifestanti hanno risposto: «Vergogna».

In seguito una delle manifestanti è stata fatta salire sul palco e ha iniziato a leggere un proprio intervento, non programmato. A causa delle proteste la ministra ha però deciso di lasciare il palco senza concludere il proprio discorso. «La ministra è andata via e tornerà in un altro momento, sperando anche che questo faccia calmare gli animi. Vedremo domani o nei prossimi giorni se riusciremo a recuperare», ha detto il conduttore dell’evento Gigi De Palo, che ha poi chiesto anche agli altri ospiti presenti sul palco di fare una pausa. Con un post su Facebook piuttosto polemico, Roccella ha poi definito quanto accaduto un «atto di censura» che le ha impedito di parlare e di rispondere ai contestatori.

Diversi politici hanno commentato l’episodio difendendo Roccella, soprattutto membri del governo: la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha scritto sui social che il comportamento dei contestatori è stato «ignobile». È intervenuto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, secondo cui «mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e con la nostra Costituzione».

Non è la prima volta che Roccella viene contestata durante un evento pubblico. L’anno scorso, al Salone del Libro di Torino, la presentazione del suo libro Una famiglia radicale era stata interrotta dalle proteste di alcuni attivisti dei gruppi ambientalisti Extinction Rebellion e Fridays for Future, e del gruppo femminista Non una di meno. Più di 20 persone erano state denunciate, ma di recente tutte le accuse sono state archiviate.