AstraZeneca ha smesso di produrre il proprio vaccino contro il coronavirus

L'insegna di Astrazeneca
(AP Photo/Alastair Grant, File)

Martedì l’azienda farmaceutica britannico-svedese AstraZeneca ha detto di aver smesso di produrre e distribuire il proprio vaccino in tutto il mondo: ha motivato la decisione col fatto che dalla pandemia in poi sono stati sviluppati molti altri vaccini più aggiornati, specifici per le nuove varianti del virus, e che questo ha portato a un calo della domanda per il vaccino Vaxzevria, quello sviluppato da AstraZeneca. L’azienda aveva chiesto il ritiro dell’autorizzazione alla commercializzazione lo scorso 5 marzo: il ritiro è diventato effettivo ieri, martedì 7 maggio.

Negli ultimi anni al vaccino di AstraZeneca erano stati attribuiti effetti collaterali che provocavano coaguli di sangue e problemi circolatori, e l’azienda era stata citata in giudizio da decine di persone che avevano avuto reazioni avverse, compresi alcuni decessi.

Ad aprile del 2021 l’Agenzia europea dei medicinali (EMA), l’agenzia dell’Unione Europea che si occupa di farmaci, aveva detto che quelle reazioni, comunque molto rare rispetto al numero di somministrazioni effettuate, potevano essere effettivamente attribuite al vaccino di AstraZeneca. I fattori di rischio sembravano maggiori nelle persone più giovani, motivo per cui alcuni paesi avevano limitato la somministrazione del vaccino alle persone più anziane. L’EMA aveva comunque ribadito che i benefici offerti dal vaccino, ritenuto sicuro ed efficace, continuavano a superare gli eventuali rischi derivanti dalla sua somministrazione, specialmente se confrontati con quelli molto più alti che si affrontano nel caso in cui ci si ammali di COVID-19.

– Leggi anche: Cosa sappiamo sulle trombosi e i vaccini