A Ravenna 24 persone sono state condannate con rito abbreviato per aver ottenuto falsi “green pass” durante la pandemia

(AP Photo/Andrew Medichini)
(AP Photo/Andrew Medichini)

Venerdì a Ravenna si sono concluse le udienze preliminari del più grande processo italiano contro persone “no vax” accusate di aver ottenuto il Green Pass senza essere vaccinate durante il periodo di restrizioni introdotte per limitare la diffusione del coronavirus. Il Green Pass era quella certificazione che durante la pandemia si otteneva appunto dopo un ciclo di vaccinazione o dopo essere guariti dal Covid, e serviva ad accedere a una serie di servizi (luoghi pubblici, ristoranti, parrucchieri, eccetera).

Gli imputati erano 227, tutti accusati di falso ideologico in concorso per essersi rivolti a Mauro Passarini, un medico di Marina di Ravenna che certificava le somministrazioni senza aver fatto la vaccinazione. Durante l’udienza preliminare ne sono stati condannati 24 con rito abbreviato: le loro condanne dureranno tra gli 8 e i 12 mesi di carcere. Una delle persone condannate è Alberto Ferrero, consigliere comunale e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia. Altre 98 persone sono state rinviate a giudizio, 17 sono state prosciolte e le altre hanno patteggiato pene più lievi.

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